Il Tour nel Carmagnolese: ecco come ci vedono dalla Francia

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Sul sito ufficiale del Tour de France 2024 sono presenti le descrizioni di quattro Comuni del Carmagnolese attraversati dalla corsa -Ceresole d’Alba, Carmagnola, Carignano e Vinovo- tra storia, curiosità e qualche imprecisione. Citati i ciclisti Aimo e Valletti, ma anche Gigi Lentini, la canapa e il MIDA.

tour nel carmagnolese
Una foto storica del ciclista Bartolomeo Aimo, di Carignano, tra i personaggi citati dal sito del Tour de France nel descrivere i Comuni del Carmagnolese attraversati dalla corsa (foto: letour.fr)

Non solo un grande evento sportivo, ma anche un’occasione mondiale di promuovere il territorio: questo il passaggio del Tour de France 2024 nel Carmagnolese, che avverrà lunedì 1° luglio.

Oltre alla visibilità planetaria della corsa con la diretta televisiva -uno degli eventi sportivi più seguiti dell’anno nel mondo- anche il sito ufficiale della Grand Boucle riserva spazio a città e paesi attraversati durante questo prologo in Italia, ovviamente con un occhio di riguardo al pubblico e alla Storia d’Oltralpe, tra storia, curiosità e qualche piccolo errore.

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Nell’area carmagnolese, il primo Comune descritto è quello di Ceresole d’Alba, con particolare riferimento al museo MIDA:

Luogo di una battaglia tra le truppe francesi e quelle dell’esercito spagnolo e del Sacro Romano Impero l’11 aprile 1544. Nonostante la vittoria, i francesi, comandati da François de Bourbon, non riuscirono a proseguire verso Milano, il loro obiettivo. Più di 8.000 persone furono uccise o ferite nella battaglia e quasi 4.000 furono fatte prigioniere. Alla battaglia è dedicato un museo. Ceresole Alba è gemellata con Saint-Paul-de-Vence e condivide la stessa vocazione artistica, testimoniata dalla presenza del Museo Internazionale delle Donne Artiste (MIDA).

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Tocca quindi a Carmagnola, con due ulteriori approfondimenti (oltre al testo sotto riportato) che riguardano l’Abbazia di Casanova e il castello medievale, oggi sede del municipio:

Carmagnola (Carmagnole in francese) fu feudo dei marchesi di Saluces fino alla conquista del territorio e alla presa della città da parte dei Savoia (1588). La canapa era la coltura più importante e la prosperità di questa coltura fu tale che per secoli la città fu il mercato più importante della penisola italiana per questa merce. Quando il duca Carlo Emanuele I di Savoia prese il controllo della città, molti filatori di canapa fuggirono volontariamente a Marsiglia.

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Nel 1691, le truppe francesi parteciparono all’assedio e alla cattura di Carmagnola durante la guerra della Lega di Augusta, alla quale parteciparono anche i reggimenti di Sault e Feuquières. La canzone rivoluzionaria “La Carmagnole” deriverebbe dall’abbigliamento dei contadini piemontesi esiliati in Francia, che ha influenzato l’abbigliamento dei sans-culottes.

Oggi la principale fonte di reddito della città è la fabbrica della FIAT. Tra le celebrità di Carmagnola c’è Gianluigi Lentini, che ha giocato nel Milan, vanta 13 caps per l’Italia e ha vinto la Champions League nel 1994.

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Anche Carignano ha il suo posto d’onore sul sito del Tour, visti anche i legami sportivi con la stessa corsa e con il mondo del Ciclismo:

Intorno al 1900, Carignano era uno dei più grandi sobborghi di Torino, ma ha subito un lungo periodo di declino economico e demografico dal crollo delle filande Bona, che davano sostentamento alla città. Nel 1888, Carignano fu sede dei campionati italiani di corsa su strada, vinti dall’inglese Gilberto Marley, che vinse il titolo per tre volte nel 1887, 1888 e 1889 prima di diventare un importante leader dello sport italiano. È anche la città natale di Bartolomeo Aimo, uno dei migliori corridori degli anni Venti, che salì sul podio due volte al Tour de France, nel 1925 e nel 1926, e quattro volte al Giro tra il 1921 e il 1928.

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Infine tocca a Vinovo, anche in questo caso con una descrizione a cavallo tra la storia e il mondo dei pedali:

Questo sobborgo di Torino, un tempo roccaforte della famiglia Della Rovere, prosperò intorno alla sua fabbrica di porcellana, che portò all’industrializzazione e all’espansione demografica della città alla fine del XIX secolo. Vinovo è la città natale di Giovanni Valetti, vincitore del Giro d’Italia nel 1938 e nel 1939. Nel 1938, approfittando dell’assenza di Gino Bartali, dominò la corsa, indossando la maglia rosa per dieci giorni. Nel 1939, dominò Bartali sulle Dolomiti e vinse con tre minuti di vantaggio sul rivale. In cinque partecipazioni, Valetti vinse anche sette tappe al Giro d’Italia. Partecipò solo una volta al Tour de France, nel 1937, disputando una sola tappa prima di ritirarsi. La guerra pose fine alla sua carriera e divenne operaio alla FIAT di Torino.

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