Il pasticcio dei nuovi collegi elettorali per i Comuni del Carmagnolese

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Sono stati ridisegnati -con criteri all’apparenza soltanto numerici- i collegi elettorali del Piemonte e in tutta Italia, in conseguenza al referendum per il taglio dei parlamentari: molte le situazioni paradossali nell’area Carmagnolese, sia alla Camera che al Senato.

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I nuovi collegi elettorali del Piemonte -creati dopo la vittoria del “sì” al referendum per il taglio dei parlamentari- uniscono tra loro realtà assai differenti e lontane tra loro anche centinaia di chilometri.

Cosa unisce Carmagnola con Quincinetto, Comune sopra Ivrea, al confine con la Valle d’Aosta, a circa 100 chilometri di distanza? Oppure Ceresole d’Alba con Mombaldone, piccolo centro dell’Astigiano a ridosso della Liguria, distante oltre un’ora e mezza di auto? O, ancora, Villastellone con Carrega Ligure, nell’Alessandrino (e, a discapito del nome, al confine con l’Emilia-Romagna), separati da più di 150 chilometri?
Nulla. Tranne i nuovi collegi elettorali.

Il Governo ha infatti approvato il decreto legislativo per ridefinire gli ambiti elettorali in tutta Italia: un passaggio necessario, dopo la vittoria del sì al referendum del 20 e 21 settembre scorsi per il taglio dei parlamentari (che scendono dagli attuali 945 a 600, di cui 400 deputati e 200 senatori).

La ridefinizione dei collegi è stata studiata da un’apposita Commissione tecnica, composta da esperti del settore e guidata dal presidente dell’Istat, e integralmente accettata dall’Esecutivo “senza esercitare alcuna forma di discrezionalità politica per assicurare la massima neutralità“, come dichiarato dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.

La nuova composizione dei collegi, almeno per l’area del Carmagnolese, risulta ora surreale e priva di rispondenza con il territorio, in particolare per quanto riguarda i seggi uninominali che, almeno sulla carta, avrebbero dovuto garantire un maggiore rapporto tra elettori ed eletti.

Il tutto, infatti, pare più il frutto di una divisione dei Comuni eseguita solamente su base numerica, per dare vita a bacini con lo stesso numero di abitanti, facendo ad esempio una suddivisione “in verticale” della Provincia di Torino e accorpamenti tra territori assai distanti tra loro e senza quasi nulla in comune.

I nuovi ambiti elettorali potrebbero venire applicati, ad esempio, nel caso di un ritorno alle urne nei prossimi mesi o, comunque, prima che il Parlamento possa lavorare a una nuova e più organica riforma della legge elettorale.

Referendum costituzionale, a Carmagnola il 74,6% di “sì”

I nuovi collegi elettorali uninominali per la Camera in Piemonte

Carmagnola, alla Camera uninominale, è stata inserita nel collegio Piemonte 1 – U04 “Chieri”, in cui sono inclusi solamente alcuni Comuni del territorio (come Cambiano, Lombriasco, Osasio, Poirino, Pralormo, Santena e Villastellone) e che spazia poi nel nord della Provincia di Torino, includendo Ivrea e il Canavese fino ai Comuni al confine con la Valle d’Aosta (come Quincinetto, a circa 100 km dal Carmagnolese), raggiungendo un totale di 504 mila abitanti rappresentati.

Viceversa, tanti altri centri della zona sono finiti nel collegio Piemonte 1 – U05 “Moncalieri”: tra questi Carignano, Castagnole Piemonte, La Loggia, Pancalieri, Piobesi Torinese, Vinovo e Virle Piemonte.
Ad essi, sono stati abbinati, tra gli altri, i Comuni valsusini e quelli della Val Pellice, anche in questo caso superando il mezzo milione di abitanti sparsi su un territorio assai vasto e disomogeneo.

Non meno arbitrarie le suddivisioni nel Cuneese. Ceresole d’Alba e Sommariva Bosco, coì come altri centri del Roero, fanno ora parte del collegio Piemonte 2 – U04 “Asti”, che comprende la parte est della Provincia di Cuneo e tutto l’Astigiano (196 Comuni, 389 mila abitanti).
Racconigi -con Caramagna, Casalgrasso, Faule e Polonghera- ricade invece nel collegio Piemonte 2 – U05 “Cuneo”, in unione ad esempio con tutte le vallate alpine del Cuneese, per un totale di 169 Comuni e 414 mila abitanti.

I nuovi collegi elettorali uninominali per il Senato in Piemonte

Ancora più paradossale la situazione che si è venuta a creare per il Senato, dove invece Carmagnola e alcuni altri Comuni torinesi limitrofi (Carignano, Lombriasco, Osasio, Pancalieri e Virle), insieme ad esempio a Pinerolo, sono stati accorpati con la Provincia di Cuneo, in un maxi-collegio da 761 mila abitanti e quasi 300 Comuni, che prende il nome di Piemonte U05 “Cuneo”.

Castagnole, La Loggia, Piobesi e Vinovo, invece, faranno invece parte dell’unico ambito del Torinese (al di fuori del capoluogo), denominato Piemonte U02 “Moncalieri”, con 981 mila abitanti di 181 Comuni assolutamente diversi tra loro: dai grandi centri della prima cintura torinese fino a minuscoli paesi di montagna, che contano soltanto qualche decina di residenti.

E non è finita: Villastellone, Santena, Poirino, Pralormo e Cambiano sono stati inseriti nel collegio Piemonte 04 “Alessandria”, insieme ai paesi dell’Alessandrino e dell’Astigiano, per un totale di 324 Comuni appartenenti a tre diverse province e 754 mila abitanti complessivi su un’area vastissima.

Ne esce, pertanto, un quadro decisamente confusionario e lontano anni luce, ad esempio, dal modello dei collegi uninominali del Regno Unito, dove ogni parlamentare viene eletto in bacini territoriali assai ridotti (in genere tra i 50 e 100 mila abitanti) e omogenei dal punto di vista geografico, creando un legame molto forte tra il territorio e il suo rappresentante alla Camera dei Comuni.