Il racconto di Ilaria, titolare dell’edicola-cartoleria “Il Mappamondo” in via Valobra, a Carmagnola, che dopo dodici anni, per l’emergenza Coronavirus, ha deciso di abbassare la saracinesca della sua attività.
Nell’ambito della nostra rubrica “Carmagnola ai tempi del Coronavirus” abbiamo ricevuto questa foto e questo testo da parte di Ilaria Sibona, la titolare -insieme alla madrina Ivana- di un’edicola-cartoleria di via Valobra, “Il Mappamondo”.
Abbiamo scelto di pubblicarla a parte, per raccontare la storia di una piccola attività carmagnolese in questi giorni difficili, la storia delle persone che grazie a questa attività (e per questa attività) vivono ogni giorno.
A loro e a tutti i commercianti carmagnolesi va un simbolico ma affettuoso abbraccio da parte della Redazione!
Gentile Redazione de “Il Carmagnolese”,
io e la mia madrina Ivana abbiamo una piccola edicola cartoleria in via Valobra, sulla destra andando da piazza Sant’Agostino verso piazza Garavella, dopo Teresa e Luigina, le fioraie Parani, in fronte alla gioielleria di Lia e Anna. Per intenderci, quella che tantissimi anni fa era la cartoleria dei Gili e dei Banchio…
L’attività è stata rilevata circa vent’anni fa da mia madrina, aiutata da mia mamma. Poi, dodici anni fa, sono entrata anche io lì.
Sabato scorso, a malincuore, abbiamo deciso di chiudere per ferie la nostra attività (nonostante il decreto ci desse la possibilità di rimanere aperti come edicola), dopo dodici anni durante i quali non abbiamo mai chiuso per ferie.
Tirare giù la saracinesca e attaccare quel cartello ci è costato tanto, e non parlo solo di denaro, ma di tutti i nostri clienti, persone che giorno dopo giorno conosci, con i quali insaturi un rapporto di amicizia, e che in questi giorni pensi, sperando che stiano bene.
Tutti i nostri vicini di negozio, che poco per volta hanno chiuso.
E tutti quelli che ancora sono aperti e nonostante la paura sono lì, tutti i giorni, a offrirci un sevizio indispensabile.
Mentre attaccavo quel cartello, ho pianto. Di paura, di tristezza.
Poi mi sono girata indietro, un ultimo sguardo alla via deserta.
E questo è quello che ho visto.
Ilaria Sibona
p.s. solo nel momento in cui ho dovuto chiudere, mi sono veramente resa conto di quante emozioni, di quante storie gioie e dolori sono passate, e spero ritorneranno a passare, tra quelle quattro vecchie mura.