Mossa a sorpresa di “Carmagnola Insieme”, che punta sulla giovane consigliera comunale uscente Sabrina Quaranta a fianco del candidato sindaco Angelo Elia.
La Coalizione di centrosinistra “Carmagnola Insieme” decide di anticipare le mosse, scoprendo da subito la carta del vicesindaco in caso di elezione di Angelo Elia: sarà la 27enne Sabrina Quaranta, consigliera comunale uscente, ad affiancare l’ex Primo Cittadino, in un “ticket” già noto fin dalla campagna elettorale.
Quaranta, nata e cresciuta a San Bernardo, si è formata al liceo classico Baldessano, per poi proseguire gli studi in parallelo a svariate esperienze lavorative. È stata l’unica donna eletta in Consiglio comunale alla scorsa tornata amministrativa, incassando 178 preferenze personali.
“Il Carmagnolese” l’ha intervistata in anteprima.
Come è nato il suo impegno politico?
Le radici affondano nel periodo scolastico, grazie ad alcuni professori e compagni di scuola che mi hanno fatto appassionare ai temi dell’attualità. Inizialmente l’ho espresso nell’ambito del volontariato e dell’associazionismo: dalla Consulta Giovanile al presidio di Libera, fino al Circolo Margot. Poi, cinque anni fa, ho scelto di candidarmi, scegliendo un impegno anche amministrativo, grazie al sostegno di tanti giovani carmagnolesi.
Come giudica la sua esperienza in Consiglio comunale?
È stata molto istruttiva, anche se non sempre è andata come mi aspettavo. Avevo tanto entusiasmo e una visione idealizzata: pensavo di poter incidere maggiormente per contribuire a cambiare la città.
E invece?
Purtroppo in questi anni c’è stato poco confronto sia in Consiglio che nelle Commissioni. È mancato il dibattito costruttivo, non c’è stata la possibilità di contribuire “alla pari”. Da quel punto di vista la considero un’esperienza frustrante, soprattutto rispetto alla voglia di rappresentare la voce dei giovani.
Perché ha accettato questo nuovo impegno?
Ho scelto di rimettermi in gioco grazie alla grande forza trasmessa da Angelo Elia e alla volontà di tutta la Coalizione di dare da subito un ruolo di primo piano, anche a livello istituzionale, ai giovani.
Quale ritiene sia il valore aggiunto della coppia Elia-Quaranta?
Questo “ticket” si porta dietro l’idea che avere le giovani generazioni ben rappresentate nella squadra di governo sia fondamentale per avere una visione diversa della città. Punti di vista differenti portano a una gamma maggiore di soluzioni ai problemi.
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Mi dica le sue tre “parole chiave”…
Opportunità, indipendenza e aggregazione: questi sono i concetti, emersi in questi mesi dai nostri tavoli di lavoro tematici, nei quali mi riconosco maggiormente.
Partiamo dalla prima. Cosa intende con “opportunità”?
Penso in primis al lavoro, non solo per i giovani, soprattutto in questo momento. Occorre garantire un’occupazione di qualità, in linea con le aspirazioni e gli orientamenti di ognuno. Per questo serve anche investire in formazione, scolastica e professionale, e dare a tutti gli strumenti affinché possano interpretare una realtà frammentata e precaria, oltre a far valere i propri diritti. Senza dimenticare il mondo delle “Partite Iva” e del lavoro in proprio.
E il concetto di “indipendenza”?
Ognuno deve poter fare il proprio percorso di crescita, anche personale, senza restare bloccato a causa di fattori esterni, economici e sociali. Mi riferisco innanzitutto all’indipendenza abitativa: mi piacerebbe lavorare su spazi di housing sociale, soluzioni abitative temporanee che permettano ai giovani di sperimentare l’autonomia, senza costi eccessivi. Rendendosi, in cambio, disponibili a favore della Comunità in cui vivono.
Infine “aggregazione”…
In questo anno e mezzo di pandemia tutti abbiamo sofferto il distanziamento sociale. Dobbiamo lavorare per creare nuova socialità, da un lato collaborando con gli spazi già esistenti -come oratori, bar e circoli- ma con un ruolo da protagonista anche per il Comune. Bisogna organizzare gli spazi pubblici per consentire di trascorrere tempo insieme, senza doversi ritrovare nel parcheggio di un supermercato. Sogno la città sul modello di un campus all’aria aperta, con tavoli, WiFi, parchi aperti.
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Quali altre priorità individua per la città?
Sicuramente Viabilità e Sanità, due temi su cui Carmagnola merita risposte. Quindi la Sicurezza, non solo a livello stradale o di piccola criminalità, ma lavorando seriamente anche per contrastare la violenza sulle donne, per la quale non bastano le telecamere. E poi la Cultura: vogliamo superare una visione basata su eventi “spot” e tornare a una seria programmazione, facendo rete tra associazioni, scuole e commercianti per garantire anche una ricaduta economica. Dobbiamo abbandonare il concetto “tanto siamo a Carmagnola” e osare, per valorizzare le tante ricchezze del territorio e inventare manifestazioni nuove, a partire da un festival per i giovani. Bisogna anche trovare nuovi spazi, uscendo da una visione elitaria: gli eventi culturali devono coinvolgere tutti, anche chi esce per prendere un gelato.
Per concludere: quali ritiene essere i vostri punti di forza?
Il dialogo sereno con tutte le persone, le associazioni e le forze politiche, anche quelle diverse da noi, per trovare i punti in comune. E la visione: non ragioniamo solo sui prossimi cinque anni, ma pensiamo a come vogliamo Carmagnola tra 10 o 20 anni. Forse, a livello elettorale, questo non paga quanto interventi di “apparenza”, ma per me è il modo di fare Politica a livello locale.