Il Cai di Carmagnola dà vita a un museo dedicato a Sci e Alpinismo

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In via Bobba, nella sede del CAI di Carmagnola, è nato un museo dedicato allo Sci e all’Alpinismo, grazie anche ai molti materiali appartenuti ad Agostino “Gustin” Gazzera.

museo sci alpinismo cai carmagnola
Il presidente del CAI di Carmagnola, Domenico Audisio, all’interno del museo di via Bobba dedicato allo Sci e all’Alpinismo, con tante attrezzature storiche che erano del celebre Agostino “Gustin” Gazzera

Un piccolo museo dedicato alla storia dell’Alpinismo e dello Sci, uno scrigno ricco di strumenti d’epoca, spesso rari se non unici, utilizzati per andare in montagna nel corso di oltre un secolo: questo è quanto è stato allestito nella sede del CAI di Carmagnola, in via Bobba 10, grazie all’impegno dei volontari del Club Alpino Italiano.

«Al momento si tratta di uno spazio didattico dedicato innanzitutto alle scuole, anche se avremmo ancora tanto da mettere in mostra. Servirebbero però locali adeguati, anche perché alcuni reperti occupano notevole spazio», spiega Domenico Audisio, presidente della sezione Cai carmagnolese.

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L’esposizione è il frutto delle donazioni ricevute nel corso dei decenni ed è stata arricchita dall’inestimabile patrimonio di Agostino “Gustin” Gazzera, storico alpinista carmagnolese scomparso circa tre anni fa.

I tanti oggetti presenti nella sede del CAI permettono di vedere -e anche di toccare con mano- i vari momenti della storia dell’esplorazione alpina, fin dagli albori.

Ci sono i primi chiodi con anello, precursori ottocenteschi dei moderni moschettoni, affiancati da cunei in legno, discensori, bastoni da arrampicata, ramponi, scarponi e scarpine da arrampicata, ma anche martelli da roccia e da ghiaccio, piccozze (la più antica è datata 1905), caschi, zaini e corde.

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Una parete è dedicata agli sci: si parte da modelli di inizio Novecento, ancora mono racchetta, seguendo l’evoluzione degli attacchi fino al giorno d’oggi. Spazio anche a pelli di foca, ciaspole e altri strumenti della vita in montagna.

In un angolo fa bella mostra di se un plastico che riproduce il bivacco Carmagnola, realizzato dal Cai in alta Valle Maira; presto ne arriverà un altro, raffigurante l’intero gruppo del Monviso.

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«Nel nostro piccolo, c’è tutto, compresa la possibilità di fare conferenze o proiezioni -sottolinea orgoglioso Audisio- Non va dimenticata anche la ricca biblioteca di montagna, anch’essa derivante da diverse collezioni private che, negli anni, sono state donate al CAI: qui sono presenti centinaia di libri e riviste, anche d’epoca, dedicate al mondo della montagna, dell’escursionismo e della natura».

Non manca, infine, una mostra dedicata alla vita di Alessandro Roccati, uno dei pionieri dell’Alpinismo italiano, originario di Carmagnola.

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