I negozi di Carignano si sono organizzati per far fronte all’emergenza sanitaria e alla crisi economica, promuovendo anche la campagna “Le vetrine di Carignano ti aspettano”.
![negozi di Carignano](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2020/11/brown-paper-shopping-bags-full-of-decorations.jpg)
La situazione di emergenza sanitaria sta mettendo in difficoltà l’economia del Paese e così anche le vite dei commercianti: a questo proposito, i titolari di alcuni negozi di Carignano hanno deciso di organizzarsi in modo che l’effetto della crisi economica si percepisca il meno possibile.
Dalla necessità di tutelarsi, è nata quindi la campagna “Le vetrine di Carignano ti aspettano”, un’iniziativa che permette ai clienti di un negozio aderente di ricevere i propri acquisti a domicilio e di usufruire di eventuali sconti sulla spesa.
Le consegne, previste per chi abita nel paese e nelle immediate vicinanze, sono gestite nella maggior parte dei casi dall’attività stessa che offre il servizio.
Fino ad ora sono una trentina i negozi coinvolti nella campagna e sono di diversa natura: si va dalle farmacie alle cartolerie, passando per le lavanderie e le macellerie.
L’elenco degli esercizi commerciali che aderiscono a “Le vetrine di Carignano ti aspettano” è consultabile su diversi canali, tra cui la pagina Facebook dell’ASCOM del paese.
Il progetto ha preso piede su un gruppo Whatsapp i cui membri, tutti commercianti, hanno espresso la necessità di fare squadra e di scambiarsi idee, opinioni e chiarimenti, soprattutto relativamente a informazioni legali e tecniche come le nuove misure di contenimento del contagio.
Andrea Bauducco, presidente dell’Ascom di Carignano e titolare di uno dei negozi aderenti, dichiara: “Spero che questa iniziativa possa continuare anche nei mesi a venire e che il numero delle attività coinvolte aumenti nelle prossime settimane, nonostante i dati pressoché invariati anche dopo l’ultimo DPCM”.
Relativamente alla situazione generale del commercio sul territorio carignanese, Bauducco afferma che “un negozio rimasto aperto in questo periodo non sempre lavora a pieno ritmo: gli spostamenti limitati infatti hanno obbligato i cittadini a rimodulare le proprie abitudini, dinamica che si ripercuote poi sulle attività che lavorano nell’indotto, come bar e ristoranti”.