Mercoledì 26 settembre alle 21, in biblioteca, appuntamento con lo storico Gianni Oliva, autore de “Il Caso Moro – La battaglia persa di una guerra vinta”. Ingresso libero.
Il 26 settembre, alle ore 21 nella sala Solavaggione della biblioteca civica di Carmagnola di via Valobra 102, si parla di un decennio che ha segnato la nostra storia recente, gli anni Settanta, e nel quale si è consumata una delle azioni più spietate e dolorose del periodo del terrorismo in Italia.
Nell’anno del quarantennale dal rapimento e uccisione di Aldo Moro, l’associazione culturale Peppino Impastato invita i carmagnolesi a una serata di informazione e dibattito con lo storico, politico e giornalista Gianni Oliva.
Modera Francesco Rasero, capo-redattore de “Il Carmagnolese”. Ingresso libero.
Oliva -già autore di “Torino anni di piombo 1973-1982”- nel 2018 ha pubblicato “Il Caso Moro – La battaglia persa di una guerra vinta”. Entrambi i libri saranno presentati nella serata e raccontati con la grande capacità divulgativa di questo storico del Novecento, in passato dirigente scolastico al “Baldessano Roccati“, che da anni si occupa di alcuni tra i casi più controversi della storia recente.
“L’autore affronta i temi con rigore ma allo stesso tempo con una narrazione impeccabile, accessibile, scorrevole e con un forte impatto anche emotivo -spiegano dall’associazione Peppino Impastato– Con la serata del 26 settembre si ritorna a quel giorno e a quegli anni perché si ritiene che la storia contemporanea vada ricordata e raccontata a coloro che non l’hanno vissuta, per i tanti che di Moro sanno il nome e il destino, ma non ricordano i fatti e il contesto e per quelli (ancora più numerosi) che di Moro non sanno quasi nulla, perché nati dopo e formati da una scuola in cui la storia antica è più in onore di quella contemporanea” e perché, come scrive l’autore nella postfazione, dalla storia degli anni di piombo ci viene un insegnamento solo: mai ammiccare alla violenza, mai pensare a una legittimità sottintesa, mai tollerare. Indulgere significa spingere verso la deriva coloro che non sono protetti dalla paura, coloro (troppi) che cadono vittime dei loro proiettili. Indulgenti, allora, siamo stati in tanti, più o meno inconsapevoli, chi aveva responsabilità alte e chi non ne aveva. Sono le maglie sfrangiate dell’incoscienza collettiva a permettere il male.”
L’Associazione culturale carmagnolese lo scorso 9 maggio ha ricordato un altro evento drammatico che ha segnato quel terribile giorno di quarant’anni fa: l’uccisione di Peppino Impastato.
Il ricordo è stato condiviso con il presidio carmagnolese di Libera, il Karma di Ulysses, e i cittadini, nel centro della città di Carmagnola, in piazza Sant’Agostino.