É stato sottoscritto in questi giorni il “contratto di fiume” del bacino del Pellice: tra i firmatari anche il Comune di Pancalieri.
Si è conclusa in questi giorni la fase di raccolta delle firme per il “contratto di fiume” del torrente Pellice, che ha lo scopo di permettere lo scambio di conoscenze tra numerosi attori territoriali, in modo da analizzare puntualmente il rischio idrogeologico, gestire le risorse idriche in modo integrato e riqualificare tutte quelle zone che hanno bisogno di intervento.
I sottoscrittori del contratto, oltre alla Città metropolitana di Torino, sono la Regione Piemonte, l’Unione Montana del Pinerolese e i Comuni di Bobbio Pellice, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Garzigliana, Luserna S. Giovanni, Lusernetta, Osasco, Pancalieri, San Secondo di Pinerolo, Torre Pellice, Villar Pellice, Villafranca Piemonte, Vigone. Tanti anche i soggetti privati, tra cui Smat, CIA Agricoltori delle Alpi, Coldiretti Torino, Confagricoltura Torino, Politecnico di Torino, Studio Rosso Ingegneri Associati e l’Associazione per la Tutela degli Ambienti Acquatici e l’Ittiofauna.
“I nostri corsi d’acqua hanno bisogno di misure strutturali pianificate, concordate e corali, non di interventi emergenziali –sostiene l’assessore all’ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati- Il Contratto di fiume è lo strumento che permetterà il raggiungimento di questi obiettivi”.
Con la sottoscrizione del contratto -che è avvenuta digitalmente, a causa delle restrizioni previste per l’emergenza Covid– si conclude un percorso durato parecchi anni, il primo tavolo di progettazione risale infatti all’aprile del 2014.
“Giunti finalmente al traguardo della sottoscrizione, siamo pronti a iniziare la fase operativa il prima possibile -commenta la consigliera delegata all’ambiente della città metropolitana di Torino, Barbara Azzarà- Solo attraverso un lavoro comune sul territorio si possono contrastare gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici e i danni causati dalla recente alluvione che ha investito la nostra Regione”.
Pulitzer 2020, premiata un’indagine del Washington Post sui cambiamenti climatici