Evasione fiscale, reati in crescita in Piemonte. Ecco i settori più colpiti

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Casi a Torino e Vercelli, smantellati grazie alla guardia di finanza.

Foto: pagina Facebook della Guardia di Finanza

Oltre 80 miliardi di euro, a tanto ammonta l’evasione fiscale in Italia. Una cifra superiore a quanto lo stato investe in istruzione (da anni si è fermi infatti a 50 miliardi di euro), e praticamente due terzi di quanto si spende in sanità.

Un problema che colpisce da anni piccoli comuni e grandi città, province e regioni, insomma tutto lo stivale italiano, accumunando semplici cittadini a grandi imprese. E i dati parlano di un pericoloso aumento di casi anche nella nostra regione.

I settori più a rischio

A stilare una graduatoria dei settori più a rischio di evasione fiscale è stato direttamente il Ministero delle Finanze. Secondo quanto riportato da Giochi di Slots, che ha pubblicato un articolo sul tema, lo studio evidenza che nell’84% delle categorie analizzate, più della metà dei contribuenti presenta dichiarazioni inaffidabili. Il settore più a rischio? Quello delle lavanderie, insieme agli impianti sportivi e alle case di riposo per anziani. Tra le attività più affidabili, invece, ci sono farmacie e studi medici, con un tasso di funzionalità e garanzia del 75%. Tra i professionisti invece troviamo ragionieri, commercialisti e consulenti del lavoro fermi al 42%.

Una statistica che viene sottolineata dalla redazione di Giochidislots è quella relativa alla filiera del gioco pubblico e legale, completamente assente dalla graduatoria. Il perché è facilmente spiegabile: il comparto si regge su una rete assolutamente controllata e monitorata, dove qualsiasi puntata, qualsiasi scommessa, viene registrata nel sistema, così come qualsiasi erogazione di denaro. Evadere, insomma, è veramente impossibile nella filiera legale che in Italia è controllata dall’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato.

L’evasione fiscale in Piemonte: gli ultimi fatti di cronaca

Ma veniamo alla nostra regione, tra le più colpite per quanto riguarda l’evasione fiscale. Gli ultimi fatti, ma solo in ordine di tempo, sono quelli che ci portano a Vercelli, dove la Guardia di Finanza ha eseguito un provvedimento di confisca pari a 235 mila euro. Due le persone incriminate, riconducibili a società che, a vario titolo, avevano beneficiato di una detrazione dell’IVA indebita. I due avevano architettato un sistema di fatturazioni false che avevano generato costi mai sostenuti per 1,3 milioni di euro.

Situazione simile a Torino, dove una persona che detiene oltre 1.500 appartamenti nel capoluogo piemontese, è accusato di aver orchestrato una frode fiscale stimata in 6,6 milioni di euro tramite una rete di società fittizie che gestivano affitti di appartamenti per persone meno abbienti. L’accusa sostiene che abbia anche commesso riciclaggio per 540 mila euro, provenienti da cedole, dividendi e capital gain derivati dai proventi dell’evasione fiscale. La frode si riferisce al periodo fiscale 2019-2020, durante il quale La persona aveva il controllo di circa 1.500 proprietà, tra cui appartamenti, box auto, cantine e locali destinati alla locazione, soprattutto nelle zone urbane più sensibili di Torino. Gli immobili venivano affittati, anche in condizioni precarie, spesso a cittadini extra-UE tramite contratti intestati a persone diverse dai reali inquilini.

Le mani nere dell’evasione avanzano insomma. Spesso anche dove meno te lo aspetti.