Il primo cittadino uscente di Carignano, Giorgio Albertino, presenta nuovamente la sua candidatura a sindaco della città per le elezioni comunali che si terranno il 3 e 4 ottobre.
Giorgio Albertino, primo cittadino uscente di Carignano, si propone ancora una volta come candidato sindaco, con la lista “Insieme per Carignano”: a contenderne la poltrona a Palazzo Civico, alle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, sarà Roberto Falciola, capogruppo della minoranza di centro-sinistra “La Città che cresce”.
Perché ha deciso di ricandidarsi come sindaco?
La scelta di presentare ancora una volta la mia candidatura come sindaco della città è frutto di un lungo periodo di indecisione e tentennamento, durante il quale ho avuto modo di riflettere sull’impegno che una carica simile comporta. Alla fine, ho optato per propormi nuovamente perché, nonostante le difficoltà che si sono incontrate lungo il cammino, il gruppo che si è creato nel corso degli anni ha lavorato bene e durante l’ultimo mandato sono stati presentati una serie di progetti per il rilancio di Carignano che siamo pronti a realizzare.
Chi fa parte della sua lista?
La nostra è una lista civica e abbiamo accettato tutti coloro che volevano entrare a farne parte. Tra questi, ci sono anche Mauro Corpillo e diversi altri rappresentanti di partiti politici di quasi tutto l’arco parlamentare. Il collante che tiene unito il gruppo è il desiderio di lavorare insieme per la città.
Qual è il suo bilancio personale di questi quinquennio di Amministrazione?
Nel corso di questi anni ci siamo impegnati a mettere in atto e gestire un grande numero di iniziative, sebbene vi siano state una serie di problematiche non indifferenti, come le alluvioni e la pandemia, che hanno ostacolato la partenza e il normale corso dei progetti. Di fondamentale importanza nei periodi difficili è stato il volontariato, un’attività che nella scorsa candidatura ci eravamo proposti di valorizzare. Di fatto, questo è avvenuto: i gruppi di volontari all’interno della città sono numerosi e la grande disponibilità che hanno dimostrato verso i cittadini ha mostrato la forte solidarietà presente a Carignano.
Quali sono le principali soddisfazioni di questo mandato?
Le soddisfazioni che ho avuto sono diverse e toccano diversi ambiti. In primo luogo, sono molto compiaciuto dei progetti che sono stati presentati per il Recovery Fund alla Regione Piemonte: i piani che abbiamo proposto sono 17 per un totale di 39 milioni di euro e riguardano vari settori tra cui la digitalizzazione e l’innovazione, la rivoluzione verde e transizione ecologica, l’inclusione e la coesione sociale e le infrastrutture per una mobilità sostenibile. Dal punto di vista della Sanità, due sono i motivi di orgoglio: l’apertura del centro vaccinale, utile per i carignanesi e per gli abitanti del Comuni limitrofi, e il recupero dell’ex ospedale di fronte alla chiesa di San Remigio. Il vecchio nosocomio ritornerà dopo tanti anni ad avere un servizio ospedaliero, diventando un hospice della Faro dedicato alle cure palliative e, nel lungo periodo, un sito di accorpamento dei diversi servizi dell’ASL che al momento sono sparsi nel territorio. Un altro aspetto importante è stato il progetto “Carignano Città Accessibile”, un’iniziativa avviata in collaborazione con l’Associazione locale Progetto Cultura e Turismo e la Fondazione Martoglio. Obiettivi del piano sono due: rendere accessibili gli edifici cittadini a chi possiede limitate capacità motorie e creare un’applicazione che segnali parcheggi riservati ai disabili e locali a normativa handicap. Oltre a questo, ricordo poi altri progetti che sono state avviati come, per esempio, la realizzazione di un’area cani e il recupero e il restauro del santuario del Valinotto e della chiesa di San Remigio, grazie all’impegno e alla dedizione delle rispettive associazioni, Carignano Progetto Cultura e Turismo per la prima e Pro San Remigio per la seconda.
Ha invece qualche rammarico?
Credo che qualche rammarico ci sia sempre perché si vorrebbe sempre fare di più. Per esempio, avrei già voluto aver realizzato la pista di atletica, un piano che sussiste da tempo. In seguito, si è deciso di apporre dei cambiamenti al progetto optando per costruire l’intero centro sportivo. In ogni caso, non può essere definito propriamente un rammarico: abbiamo preferito impiegare un po’ più di tempo per valutare il da farsi, anziché ottenere un risultato mediocre.