La Città Metropolitana di Torino ha emanato un decreto che vieta fino al 2021 il trattenimento di luccio e temolo pescati in tutte le acque del territorio. Le specie sono classificate a grave rischio di estinzione in Piemonte.
![temolo](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2018/12/temolo-300x171.jpeg)
Tre anni di blocco della pesca (con trattenimento) del luccio e del temolo in tutto il territorio provinciale.
La Città Metropolitana di Torino -con un decreto della consigliera metropolitana delegata alla tutela della fauna e della flora, Barbara Azzarà- ha infatti disposto il divieto per il triennio 2019-2021 di trattenimento di due specie ittiche durante l’attività di pesca in tutte le acque scorrenti del territorio.
Le specie in questione sono il Temolo (Thymallus thymallus) e il Luccio (Esox spp.).
Il decreto specifica che il divieto riguarda non l’attività di pesca alle specie in questione ma il trattenimento: ciò significa che qualora un pescatore allami involontariamente un esemplare di Luccio o di Temolo, dovrà necessariamente rilasciarlo senza arrecargli danno.
Il divieto si è reso necessario in quanto entrambe le specie sono classificate a grave rischio di estinzione in Piemonte e occorre a tutti i costi evitarne la scomparsa.
Sia le associazioni animaliste e ambientaliste che le associazioni dei pescatori hanno sostenuto le nuove misure di tutela in seno al Comitato consultivo pesca.
La legge regionale 37 del 2006 consente alle Province e alla Città Metropolitana di Torino di vietare la pesca a tutte le specie o ad alcune di esse per ragioni di conservazione.
Fin dal 2006 l’allora Provincia di Torino ha vietato il trattenimento del Temolo, specie la cui popolazione era già in diminuzione.
A Carmagnola, presso Cascina Vigna, è attivo da anni anche un incubatoio ittico, volto proprio al ripopolamento dei fiumi con nuovi temoli, gestito dall’Associazione Pescatori locale.
La contrazione del numero di esemplari è stata recentemente segnalata anche per il Luccio, specie particolarmente fragile, in quanto per potersi riprodurre necessita di ambienti di risorgiva che stanno scomparendo.
Il Luccio è inoltre predato dagli uccelli ittiofagi, che negli ultimi anni hanno ampliato la loro presenza nel territorio metropolitano.