Il consigliere regionale Davide Nicco (FdI), ex sindaco di Villastellone, ha presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale per chiedere che la Regione Piemonte intervenga a supporto dei Comuni contro l’ipotesi di fare a Carmagnola il futuro deposito nazionale nucleare.
Con un ordine del giorno che lo vede come primo firmatario, il consigliere regionale Davide Nicco (Fratelli d’Italia, ex sindaco di Villastellone) propone di mettere l’Avvocatura e gli uffici della Regione Piemonte a disposizione dei Comuni interessati per ricorrere contro la scelta di Sogin e del Governo di individuare Carmagnola tra i 67 siti italiani idonei a ospitare il futuro deposito nucleare nazionale.
Carmagnola tra i possibili siti per il deposito nazionale di scorie nucleari
“Il piano, pubblicato il 5 gennaio, individua con la sigla TO-7 un’area agricola di 165 ettari ricadente nel comune di Carmagnola, ma limitrofa ai Comuni di Poirino e Villastellone, e vengono inoltre individuati su tutto il territorio piemontese ben 8 siti a fronte dei 67 nazionali -esordisce il documento, che sarà sottoposto al voto del Consiglio regionale- La Regione Piemonte investe ogni anno per la valorizzazione del patrimonio agroalimentare e per tutelare le proprie eccellenze a livello mondiale; il peperone di Carmagnola è riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole come “prodotto agroalimentare tradizionale italiano” ed è attualmente in corso l’istruttoria per il riconoscimento del marchio IGP“.
Riferendosi ai criteri adottati da Sogin nel definire le aree idonee, l’ordine del giorno sottolinea inoltre che “a ridosso della zona individuata sono presenti un sito di interesse comunitario e un’oasi naturalistica del WWF” e che “nelle vicinanze delle altre zone individuate esistono territori con specificità da tutelare e valorizzare“.
Con quali criteri sono stati scelti i siti per il deposito nucleare?
Per questo motivo, la richiesta di Nicco è che il presidente Cirio e la Giunta regionale si facciano parte attiva nei confronti del Governo “per tutelare i propri territori ad alta valenza agricola e naturalistica” oltre a rendere disponibili l’Avvocatura generale, gli uffici regionali e il relativo personale ai Comuni interessati al fine di poter supportare la predisposizione delle controdeduzioni.
“Sono sceso a fianco delle Amministrazioni della mia zona, che sono pronte a partecipare nei prossimi 60 giorni alla fase di consultazione pubblica in cui potranno presentare osservazioni in merito alla scelta del sito -commenta il consigliere- Sono preoccupate, però, dal fatto che non hanno al loro interno personale altamente specializzato per poter produrre le controdeduzioni. Per questo ho presentato l’ordine del giorno, affinché vengano messi loro a disposizione gli uffici tecnici regionali e il
relativo personale“.
Deposito nazionale delle scorie nucleari, è pubblica la mappa dei 67 siti idonei in Italia
Il ragionamento su cui si basa l’ordine del giorno, infatti, è che i Comuni interessati dal progetto spesso non hanno professionalità di alto profilo, idonee a valutarlo e a proporre osservazioni fondate nel merito né i bilanci, spesso esigui, consentirebbero di ingaggiare professionisti per consulenze, se non a scapito di servizi per i cittadini.
La Regione Piemonte, sostiene invece Nicco, “all’interno dei propri uffici ha funzionari con elevate professionalità“, che andrebbero pertanto messi a disposizione dei sindaci, a partire da Carmagnola, per fare fronte comune contro l’ipotesi di creare sul territorio piemontese il futuro centro di stoccaggio dei rifiuti radioattivi italiani.
Scorie radioattive a Carmagnola, il sindaco Gaveglio: “daremo battaglia”
Questo il video diffuso dal consigliere regionale dopo il recente sopralluogo sui terreni di Carmagnola che potrebbero essere interessati dal deposito nazionale nucleare, effettuato insieme al sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, e al primo cittadino di Villastellone, Francesco Principi: