Deposito dei rifiuti radioattivi, si è chiuso il Seminario nazionale

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Si sono chiusi i lavori del Seminario nazionale sulla localizzazione del futuro deposito dei rifiuti radioattivi: i risultati verranno pubblicati il 15 dicembre; nel 2022 la nuova Carta delle aree idonee.

deposito dei rifiuti radioattivi
Si è concluso il Seminario nazionale sul deposito dei rifiuti radioattivi, che ha visto coinvolta anche Carmagnola

Si è svolta nella giornata di ieri la sessione plenaria di chiusura del Seminario nazionale organizzato da Sogin, iniziato il 7 settembre scorso, primo momento di confronto pubblico sul progetto del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi dopo la pubblicazione della Carta nazionale delle 67 aree italiane potenzialmente idonee, che vede presente anche il sito di Casanova sul territorio di Carmagnola.

L’incontro è stato aperto dagli interventi di Vannia Gava, sottosegretario al Ministero della Transizione Ecologica, Ivan Scalfarotto, sottosegretario al Ministero dell’Interno; Gilberto Pichetto Fratin, vice ministro dello Sviluppo Economico, ed Emanuele Fontani, amministratore Delegato di Sogin. Hanno partecipato ai lavori esperti di sicurezza nazionale e della gestione dei rifiuti radioattivi, docenti e rappresentanti sindacali.

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Il seminario è stato un momento significativo di corretto confronto democratico con tutti gli attori interessati alla realizzazione dell’opera -ha affermato il sottosegretario Gava- I lavori si sono svolti nella massima trasparenza e hanno permesso di spiegare le ragioni per cui l’Italia, come avviene nel resto d’Europa, debba farsi carico di una gestione in sicurezza dei propri rifiuti radioattivi. Le esperienze all’estero testimoniano che infrastrutture analoghe a quella che dobbiamo realizzare nel nostro paese rappresentano un’occasione unica per lo sviluppo sociale ed economico del territorio che deciderà di ospitarla”.

Fontani ha quindi sottolineato “l’ampia partecipazione dei cittadini e dei principali stakeholder“, che ha consentito a Sogin di rispondere ai diversi interrogativi che ruotano attorno alla realizzazione del deposito.

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È stata acquisita dai territori una ragguardevole mole di documenti tecnici di dettaglio, anche dal punto di vista della cultura e delle tradizioni dei luoghi, che costituirà un efficace contributo alla stesura della prossima Carta nazionale delle aree idonee”, ha concluso il direttore Fabio Chiaravalli.

I lavori del Seminario si sono articolati in nove incontri, che sono stati trasmessi in diretta streaming sul sito ufficiale. Oltre alle sedute plenarie di apertura e chiusura si sono svolte sette sessioni di lavoro, una nazionale e sei territoriali, che hanno interessato le regioni coinvolte: oltre al Piemonte, anche Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, Sardegna.

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Oltre 160 i partecipanti, tra rappresentanti di Enti locali, associazioni, comitati, organizzazioni datoriali e sindacali dei territori singoli cittadini e relatori tecnico-istituzionali.
Sono state formulate circa duecento domande, “che hanno ricevuto tutte una risposta, o per iscritto o in forma orale durante la diretta“, commentano da Sogin.

Il prossimo 15 dicembre è prevista la pubblicazione del resoconto complessivo dei lavori. “Si aprirà così la seconda fase della consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali altre osservazioni e proposte tecniche finalizzate alla predisposizione della proposta di Carta Nazionale Aree Idonee, che terrà conto dei contributi emersi“, spiegano da Sogin.

Al termine di queste nuova fase, con la pubblicazione della CNAI, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento.

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