Intervista al carmagnolese Cristiano Scano: un artista che, grazie al suo talento, ha saputo catturare l’essenza delle sinfonie della vita attraverso l’Arte.
Un artista che è riuscito nel creare dei pezzi che non sono solo dei semplici quadri, ma vere e proprie esperienze, capaci di trasmettere emozioni: Cristiano Scano non è solo un nome, ma la storia di una rinascita, un simbolo di ciò che l’Arte può essere quando è alimentata da passione e innovazione. “Il Carmagnolese” lo ha intervistato.
Come nasce la sua passione per l’arte?
Ce l’ho da quando bambino. Ero bravo nel disegno, e così è sempre stato. È una cosa che ti arriva e ti resta dentro per sempre.
Qual è l’artista al quale più si è ispirato?
Sicuramente Hieronymus Bosch, del movimento del Futurismo, ma la maggior parte delle idee delle opere che realizzo sono mie.
Quali sono i suoi quadri preferiti tra quelli che ha realizzato?
Direi quelli realizzati con la tecnica delle gocce. E, del resto, basta guardarsi intorno quando si entra nel mio laboratorio artistico per capirlo, dato che sono i quadri più presenti. Si tratta di una tecnica che ho inventato io, che non ho mai visto da nessuna parte: lo ha detto anche Vittorio Sgarbi quando è venuto a trovarmi a settembre, affermando di non averla mai vista prima. E se lo dice lui… deve essere vero.
Guardando la sua storia, nel 2023 ha deciso di cambiare completamente modo di fare arte. Come mai?
Praticamente fino al 2023 non avevo più toccato una matita. Poi, verso il 10 di gennaio, ero a casa da solo e, ricordandomi di saper disegnare bene, ho ripreso a fare un po’ di figurativo. Poi sono passato alle tele e ho cominciato a fare un po’ di astratto, e infine, vedendo video su YouTube di persone che resinavano i tavoli ho iniziato a resinare una tela. Da lì è partito tutto. Man mano ho iniziato a utilizzare altri materiali come il legno, il policarbonato e materiali plastici. Sperimentando così, anche sbagliando all’inizio, sono arrivato a tutto questo.
Quindi prima del 2023 di tutto il suo laboratorio non c’era nulla?
Esatto, non c’era niente di tutto ciò… è stato tutto creato con il tempo.
Come è riuscito a far arrivare un’opera a Papa Francesco?
L’opera che gli ho omaggiato si intitola “Purezza” e sono riuscito a fargliela ricevere grazie a un mio amico. Ho anche ricevuto una risposta di apprezzamento da parte del Pontefice.
Qual’è il suo prossimo obiettivo?
Punto a esporre in una mostra nazionale importante, in una sede come il Guggenheim o gli Uffizi di Firenze. È vero che ho esposto in giro per il mondo, ma in mostre di minore importanza…. perciò mi piacerebbe arrivare a quel livello.
Giuseppe Crupi