Il Consorzio del Peperone pronto per la Fiera, tra tradizione e innovazione

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Il Consorzio del Peperone si prepara alla Fiera con 13 punti vendita e un’innovativa cassetta. Buona la stagione dal punto di vista produttivo, nonostante alcune difficoltà.

Tuninetti e Gerbino (Consorzio del Peperone di Carmagnola)
Tuninetti e Gerbino (Consorzio del Peperone di Carmagnola)

Il Consorzio del Peperone di Carmagnola si prepara all’imminente Fiera nazionale, momento clou della stagione commerciale, con 13 punti vendita complessivi, dislocati in tre aree: la Piazza dei Sapori, in via Giolitti a fianco del mercato bestiame e in viale Barbaroux.

Nel corso dell’evento saranno anche presentate delle innovative cassette, rigorosamente marchiate e studiate per facilitare il trasporto del peperone.
«La Fiera ha raggiunto una risonanza nazionale, e ormai in molti vengono qui anche per copiare le nostre idee: non possiamo che esserne orgogliosi», aggiunge il presidente del Consorzio, Domenico Tuninetti.

Intanto dal Consorzio tracciano anche un primo bilancio della stagione del peperone carmagnolese, definita sostanzialmente buona nonostante alcune difficoltà produttive.

I quantitativi restano comunque alti, con una stima di 8-10 mila tonnellate di prodotto immesse sul mercato nel corso dell’intera stagione 2018, tra le quattro varietà autoctone e il nuovo “quadrato allungato”, più produttivo e meno caro.
Reggono sostanzialmente anche i prezzi.

«Un’annata in linea con gli anni passati -la definisce Roberto Gerbino, vice-presidente del Consorzio del Peperone di Carmagnola nonché presidente delle sezioni sud-ovest della Coldiretti locale- I quantitativi sono stati un po’ ridotti dagli eventi atmosferici estivi, che hanno colpito le colture in pieno campo, soprattutto della varietà Lungo. Poi c’è il problema della virosi, una malattia che colpisce le piante e le rende improduttive: per contrastarla, anche la Coldiretti sta mettendo in campo una task force».