Il Consorzio del Peperone di Carmagnola, organismo con il compito di promuovere il prodotto tipico del territorio, traccia un bilancio del 2020, con alcune note positive.
Anche quest’anno il Consorzio del Peperone di Carmagnola, nonostante la pandemia, ha intrapreso tante iniziative per valorizzare il più famoso prodotto tipico del territorio carmagnolese.
Ultima, in ordine di tempo, la collaborazione con la scuola Cnos-Fap di Savigliano per la produzione di uno speciale panettone al peperone, che è stato presentato in municipio qualche giorno prima del Natale.
Durante tutto l’anno, a partire dalla Fiera di settembre, non sono inoltre mancate le occasioni per far conoscere il peperone, così come negli ultimi 12 mesi sono aumentate le iscrizioni al Consorzio da parte dei produttori di Carmagnola e dintorni.
«Ne approfittiamo per dare alcune delucidazioni sul ruolo del Consorzio, che compie 22 anni e il cui compito è quello di promuovere il nome del peperone locale -spiegano il presidente, Domenico Tuninetti, e il suo vice, Roberto Gerbino– Non gestiamo alcuna certificazione, anche perché non esiste un Igp per il nostro prodotto, come erroneamente sostengono alcuni carmagnolesi disinformati, né facciamo verifiche o accertamenti: per questo ci sono gli organi preposti. Ogni nostro associato risponde di quello che commercializza, nelle confezioni approvate da tutti i soci».
L’aumento di iscrizioni registrato nel 2020 è comunque un buon segnale. «Vuol dire che siamo un Consorzio attivo -proseguono Tuninetti e Gerbino- In questi anni abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per promuovere il Consorzio e il peperone di Carmagnola, lavorando indistintamente con Giunte di centrosinistra e di centrodestra. Il riconoscimento migliore resta comunque quello che viene dai cittadini, che sempre più acquistano i prodotti del nostro territorio, a partire dai peperoni».
Il Peperone di Carmagnola sempre più al centro dell’attenzione