Il Comune di Carmagnola ha candidato al Ministero dei Beni Culturali il progetto di recupero del complesso monastico nel cuore della città, che include la chiesa di Sant’Agostino e la cosiddetta ex “Casa delle Guardie”. Ulteriori fondi potranno essere richiesti anche a Regione Piemonte e Unione Europea.
L’Amministrazione comunale di Carmagnola ha presentato la candidatura al Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibact) per il recupero dell’ex complesso monastico di Sant’Agostino, inclusa la chiesa dove nei giorni scorsi sono stati avviati i lavori di messa in sicurezza.
La Ripartizione Tecnica del Comune è stata nel frattempo incaricata di realizzare un progetto definitivo di rifunzionalizzazione e restauro della chiesa di Sant’Agostino e dell’edificio “Ex casa delle guardie”, all’interno dell’ex complesso monastico agostiniano, completa della richiesta alle competenti Soprintendenze del nullaosta di legge e delle istanze di accesso ai contributi, anche regionali ed europei.
“Il complesso monastico comprende la chiesa e l’ex convento di Sant’Agostino costituisce il monumento più rappresentativo di Carmagnola -commentano dalla Giunta Gaveglio- Per la costruzione della chiesa e del vasto convento occorsero circa trent’anni: iniziata il 26 maggio 1406, l’edificazione si è conclusa nell’anno 1437 con l’apertura al culto. La posizione del complesso lo fa individuare come fattore dominante e connettivo dell’intero centro storico di Carmagnola, imponendolo quale fulcro della vita culturale e spirituale cittadina“.
La sua presenza si salda a eventi storici ben radicati nella memoria collettiva, quali il ricordo delle pesti del 1522 e del 1630 con i relativi interventi miracolosi celebrati non solo dalle opere pittoriche facenti tuttora parte del patrimonio artistico della città, ma con una continuità ininterrotta nel tempo dalle imponenti manifestazioni legate alla festa dell’Immacolata Concezione.
“Manifestazioni ed emozioni che troverebbero un fondamentale riferimento nella rivitalizzazione dell’intero complesso“, commentano dall’Amministrazione carmagnolese.
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A seguito dell’abbandono definitivo del convento da parte dei monaci Agostiniani, avvenuto nel 1856, il complesso dal 1858 è di proprietà comunale. Sia la chiesa che ilconvento sono stati dichiarati Monumento Nazionale, attraverso il vincolo monumentale attribuito con nota ministeriale del 6 aprile 1910.
“Da tempo, a causa delle infiltrazioni di acque meteoriche dalla copertura, gli stucchi delle volte della chiesa hanno subito dei danni, disgregandosi in alcune parti e lasciando cadere pezzi di calcinacci sul pavimento sottostante, per cui, per motivi di sicurezza, dall’estate 2014 l’edificio è dichiarato inagibile -proseguono dal Comune- Il riconoscimento dell’inagibilità riguarda anche l’attiguo edificio denominato “Ex casa delle guardie”, fabbricato adibito ad abitazione plurifamigliare di tipo popolare per le guardie civiche sino agli anni Sessanta, e completamente abbandonato dopo aver ospitato associazioni e sezioni di partiti politici fino agli anni Ottanta“.
Con il recupero dell’immobile, l’Amministrazione Comunale intende favorirne una fruizione polivalente, per attrarre nuovi segmenti di pubblico ed introdurre il monumento oggetto d’intervento in specifici programmi di promozione turistica presenti sul territorio.
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Il progetto di cui è stata incaricata la Ripartizione tecnica comunale comprende opere di risanamento del tetto della chiesa e del corridoio di accesso al liceo, con contestuali consolidamento delle volte del corridoio, richiesta del parere di legge alle competenti Soprintendenze e istanza di accesso ai contributi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
“Una prima parte del progetto di fattibilità, relativa a un intervento di revisione e ripassatura del tetto della chiesa e del corridoio di accesso al liceo, è già stata inoltrata presso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, che ha autorizzato i lavori e comunicato il proprio assenso preliminare di massima alla concessione di un contributo statale sul costo delle opere nella percentuale del 40%“, fanno sapere dalla Giunta.
Il progetto definitivo, una volta completato, sarà candidato a ricevere sia i contributi a fondo perduto da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali sia a richiedere fondi europei e regionali (POR FESR 2014-2020) relativi a interventi di valorizzazione dei beni culturali presenti nei Comuni del territorio regionale che rientrano in un riconoscimento UNESCO.
“Il Comune di Carmagnola è infatti iscritto all’interno del MAB Collina PO – Piemonte, un territorio che si colloca lungo l’asse fluviale del Po tra il tratto pedemontano torinese e quello dell’alta pianura -sottolineano dagli uffici comunali- Un tessuto antropizzato dove convivono un fiume e una collina ricchi di habitat ed eccellenze storico-architettoniche insieme a un territorio metropolitano che motiva l’appartenenza di tale sito UNESCO al Programma MAB nell’ambito della categoria Urban Mab“.
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