Il PD di Carmagnola ha chiesto chiarimenti alla Giunta Gaveglio sul progetto di ripristino del cavalcaferrovia di via Poirino, con stralcio della pista ciclo-pedonale. Cammarata: “bici e pedoni passeranno dal prolungamento del sottopasso della stazione”.
Il ripristino del cavalcaferrovia di via Poirino torna al centro del confronto in Consiglio comunale tra il centro-sinistra e la Giunta.
Ad accendere la miccia è stata un’interpellanza del Partito Democratico presentata in occasione dell’ultima seduta dell’Assise civica.
“Il progetto esecutivo per il cavalcaferrovia era stato già realizzato dall’Amministrazione Testa, prevedendone la messa in sicurezza con la creazione di una pista ciclo-pedonale adeguata -sono andati all’attacco i consiglieri del PD- L’attuale Giunta, appena insediata, sospese tale progetto per utilizzare in altro modo i fondi a disposizione, salvo ora incaricare un professionista per rivedere il progetto e stralciare la pista ciclo-pedonale“.
Gli esponenti dell’Opposizione hanno quindi chiesto chiarimenti in merito all’Amministrazione Gaveglio, domandando dettagli sui costi complessivi e sui risparmi previsti dalla rinuncia al passaggio per pedoni e biciclette.
Carmagnola: il cavalcaferrovia di via Poirino riaprirà al traffico pesante
“Il progetto precedente prevedeva solo un pezzo di pista ciclo-pedonale dalla De Vita al ponte, non su tutto il cavalcaferrovia –ha risposto l’assessore ai lavori pubblici, Alessandro Cammarata– Si trattava di un tratto di soli 140 metri, senza alcun collegamento con altri tratti ciclabili o pedonali, che iniziava e finiva lì. Un’opera inutile, che non faceva parte di nessun progetto integrato“.
Cammarata ha quindi dichiarato che il costo di massima oggi stimato è di 165 mila euro, circa la metà del progetto iniziale.
“Abbiamo ritenuto fosse il momento di intervenire per mettere a posto una volta per tutte il cavalcaferrovia, in modo da renderlo decoroso“.
L’assessore ha quindi aggiunti che pedoni e biciclette potranno invece passare tramite il futuro prolungamento del sottopasso della stazione verso Santa Rita. “Non pensiamo che il percorso ottimale per la mobilità dolce sia quello del cavalcaferrovia, peraltro senza ulteriori collegamenti“.
Sibona ha replicato, mostrandosi scettico su quest’ultima ipotesi e chiedendosi perché il progetto generale di ripristino del cavalcaferrovia sia ora tornato prioritario: “Perché, fino ad ora, era rimandabile e andava bene tenerlo chiuso ai Tir, mentre ora è diventato nuovamente necessario?“.