A Carmagnola sta nascendo una “Scuola di Pace”, per dialogare insieme su questo tema che la guerra di Ucraina ha fatto irrompere nelle nostre vite.
Prima dell’estate si era svolto a Carmagnola un partecipato incontro sui temi della Pace, da cui era nata la proposta di costituire in città una Scuola di Pace, sulla falsariga di altre esperienze già realizzate nei dintorni.
Dopo quella serata -e con la guerra in Ucraina che prosegue, implacabile e devastante- un gruppo di cittadini si è ritrovato per confrontarsi sul progetto: da loro riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato.
Ci siamo mai posti la domanda del perché si arrivi alla guerra, come se tutto scoppiasse per caso?
Papa Francesco riassume bene il percorso: “Se avessimo memoria, sapremmo che la guerra, prima che arrivi al fronte, va fermata nei cuori. L’odio, prima che sia troppo tardi, va estirpato dai cuori. E per farlo c’è bisogno di dialogo, di negoziato, di ascolto, di capacità e di creatività diplomatica, di politica lungimirante capace di costruire un nuovo sistema di convivenza che non sia più basato sulle armi, sulla potenza delle armi, sulla deterrenza“. (Papa Francesco, Contro la guerra, Solferino-LEV, 2022, p.10)
Siamo presi dal tran tran quotidiano, dalle necessità delle nostre famiglie e non riflettiamo sui meccanismi che, anche in un sistema apparentemente pacifico di “non guerra”, pongono in condizioni di sudditanza, infelicità, disperazione e morte milioni e milioni di esseri umani. Ci poniamo mai il problema di domandarne conto a chi abbiamo delegato nella nostra democrazia rappresentativa?
Perché crediamo poi così poco nella nostra stessa capacità di cambiare? Tolstoj già nel 1904 nel suo testo “Ricredetevi” (libretto riedito quest’anno dalle Edizioni Gruppo Abele), implorava contro la guerra russo-giapponese per il controllo di Manciuria e Corea: “… il solo mezzo sicuro di salvezza degli uomini consiste nel cessare di fare ciò che impedisce agli uomini di adottare la vera religione che vive nella loro coscienza”. (p.70)
Ma se gli altri ci impongono la loro forza, la loro violenza? Non conosciamo altre risposte che non usino gli stessi mezzi? Eppure abbiamo sentito tanto parlare di Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, Desmond Tutu.
Ci sono esempi storici di resistenza nonviolenta: India contro il dominio coloniale inglese, Danimarca, Norvegia e Olanda sotto il nazismo, Cecoslovacchia contro l’invasione sovietica, Polonia di Solidarnosc, Myanmar di Aung San Suu Kyi. Sono pochi i giornalisti che si sono interrogati con questo orizzonte sulla guerra di Ucraina, per esempio Marco Tarquinio e Nico Piro.
Con il proposito “Mettiamo al bando tutte le armi nucleari, solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre” Europe for Peace, un cartello che comprende decine di organizzazioni laiche e religiose, ha annunciato una manifestazione nazionale a Roma il prossimo 5 novembre.
Solidarietà con la popolazione ucraina, conclusa la missione carmagnolese
Insomma, è il caso di porsi delle domande. Domande su cui potremo chiedere aiuto ad esperti per una risposta oppure trovarla anche nello scambio di idee tra di noi. Per questo invitiamo chi ci legge ad anticipare le proprie questioni, dubbi, considerazioni alla seguente casella: scuoladipace.carmagnola@gmail.com.
Tutte le domande e i suggerimenti raccolti saranno oggetto di incontri che il comitato promotore della Scuola di Pace di Carmagnola proporrà nei prossimi mesi sul territorio.
Il gruppo promotore della “Scuola di Pace” Carmagnola