Il Comitato per la difesa dell’area verde di corso Roma, via Buonarroti e via Antonelli a Carmagnola scrive in merito alla sentenza del TAR che ha rigettato il loro ricorso.
Dopo la sentenza del TAR Piemonte che ha respinto il ricorso contro la vendita e l’edificazione dell’area verde di corso Roma, via Buonarroti e via Antonelli a Carmagnola, il Comitato ci scrive:
Il Comitato per la difesa dell’area verde di corso Roma, via Buonarroti e via Antonelli prende atto della sentenza del T.A.R. Piemonte con la quale è stato rigettato il ricorso.
Respinto il ricorso contro il Comune di Carmagnola per l’area verde di corso Roma
Tutti i carmagnolesi sanno quanto i cittadini di questo quartiere siano affettivamente legati a quest’area che per più di quarant’anni hanno gestito e vissuto come luogo di socializzazione ed incontro per tutte le generazioni.
In questi lunghi anni abbiamo sperimentato con impegno, disponibilità e passione la gestione condivisa di un’area pubblica e speriamo di essere stati un esempio di partecipazione civica.
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Non riusciamo ad accettare che, nonostante il nostro impegno, l’area sia stata considerata come uno spazio pubblico abbandonato e resa edificabile.
A Carmagnola è stato vergognosamente calpestato il senso civico proprio da coloro che avrebbero il compito di promuoverlo e tutelarlo.
Siamo perfettamente consci che quest’area è sempre stata allettante per molti, ma i diversi sindaci che si sono succeduti negli anni (a cominciare da Felice Giraudo nel lontano 1994) hanno sempre saputo tutelarla a beneficio dei cittadini.
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Questa volta non è stato così: in controtendenza planetaria, mentre tutte le Amministrazioni stanno aumentando le superfici verdi per mitigare l’inquinamento atmosferico e contrastare il cambiamento climatico, gli amministratori carmagnolesi hanno scelto di non difendere un’area verde di quartiere.
Forse ritengono preferibile far incontrare le persone nei supermercati e far correre i bimbi tra un cellulare ed un tablet. O forse non hanno mai sperimentato di persona la bellezza di coltivare una pianta o tagliare l’erba nel prato pubblico davanti alla propria casa.
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Ciò che non possiamo sentir raccontare è che “la vendita di quest’area era necessaria per sostenere finanziariamente le spese di un’opera pubblica”: le storielle comiche si possono narrare ai bambini, non ai propri cittadini.
Consapevoli e orgogliosi di essersi spesi per sostenere a testa alta una battaglia di civiltà per la nostra città, i residenti ringraziano i tanti carmagnolesi che hanno manifestato il loro appoggio e supporto.
Gli amministratori si succedono nel tempo e ognuno verrà ricordato per le scelte che hanno reso più bella e vivibile la nostra città e non per la quantità di cemento che hanno contribuito a versare.
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