Carmagnola Insieme, è bufera sulla mozione contro Cammarata

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La Coalizione di centro-sinistra “Carmagnola Insieme” accusa il presidente del Consiglio comunale, Filiberto Alberto, di non aver inserito all’ordine del giorno una mozione che chiedeva la sospensione della delega all’Istruzione al vicesindaco Alessandro Cammarata.

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Polemica di Carmagnola Insieme per una mozione presentata dai consiglieri di centro-sinistra e rifiutata dal presidente del Consiglio comunale, Filiberto Alberto (immagine: pagina Facebook Carmagnola Insieme)

Il 2022 si apre con una bufera politica in vista della riunione del Consiglio comunale di martedì 11 gennaio: la Coalizione di centro-sinistra “Carmagnola Insieme” attacca il presidente del Consiglio comunale, Filiberto Alberto, per non aver inserito all’ordine del giorno una mozione che chiedeva la sospensione della delega all’Istruzione al vicesindaco Alessandro Cammarata.

A seguito della notizia che riguarda l’inchiesta sulla truffa dei certificati medici falsi ai danni dell’INPS, che vede interessato anche il vicesindaco (raggiunto da un avviso di garanzia, ndr), i consiglieri comunali della coalizione Carmagnola Insieme hanno presentato una mozione in vista del prossimo Consiglio -si legge nel comunicato stampa diffuso dal centrosinistra- Il fine era sollecitare l’attenzione su una vicenda dai contorni ancora poco chiari e chiedere al sindaco Gaveglio di sospendere Alessandro Cammarata dall’esercizio delle sue funzioni di assessore all’Istruzione fino al momento in cui la Magistratura non avrà chiarito la sua posizione“.

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La mozione è stata preceduta anche da un’interpellanza sullo stesso tema presentata da parte del consigliere indipendente Roberto Frappampina (“Il futuro di Carmagnola”), che è stata firmata anche dagli altri rappresentanti delle opposizioni.

Durante la capigruppo del 4 gennaio, il presidente del Consiglio comunale Filiberto Alberto ha ritenuto di non ammettere la mozione all’ordine del giorno, in quanto non rientrerebbe tra gli argomenti di competenza del Consiglio, ai sensi dell’articolo 47 comma 1 e 2 del regolamento del Consiglio comunale -proseguono da Carmagnola Insieme- E’ un modo elegante, ma nemmeno troppo, per dire che il Consiglio comunale non è competente a vigilare sull’attività dell’Amministrazione, in particolare sulle deleghe e sull’operato degli assessori, e che solo al sindaco, a quanto pare, spetti questa competenza“.

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I consiglieri di PD e Lista Elia parlano di una “motivazione assolutamente pretestuosa” per bloccare la richiesta. E ribadiscono: “Per l’ennesima volta è stata evitata preventivamente la discussione di un atto proposto dalla minoranza: eppure il compito di un consigliere comunale è proprio quello di controllare che le attività della Giunta siano sempre chiare. E, in nessun modo, questo diritto deve essere negato“.

Nel mirino finisce quindi proprio Alberto: “Si deve dedurre che l’attuale presidente del Consiglio sia dell’opinione di ridurre gli ambiti di competenza dell’Organo che presiede, anziché esercitarli come dovrebbe, se solo si considera che l’articolo 47 del regolamento, invocato come impedimento a trattare la mozione, in realtà affida al Consiglio funzioni di ‘indirizzo e controllo politico-amministrativo, alla promozione di iniziative e di interventi da parte del Consiglio e della Giunta nell’ambito dell’attività del Comune’ -concludono dalla Coalizione di centrosinistra- Risulta quindi molto grave che, a seguito della richiesta di delucidazioni in merito a una faccenda così seria quanto scomoda, l’attuale Amministrazione abbia deciso di censurare nuovamente le voci di chi vuole semplicemente maggiore chiarezza sui ruoli e sulle posizioni di chi dovrebbe rappresentare la cittadinanza“.

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Questa la replica di Alberto: “La mozione in oggetto di discussione è stata rifiutata perché non è lo strumento corretto per far intervenire il Consiglio su un tema che riguarda competenze dirette del sindaco, quali la nomina degli assessori e la distribuzione delle deleghe“.

Aggiunge il presidente del Consiglio comunale: “Occorre inoltre specificare che i fatti contestati a Cammarata sono esterni al suo ruolo di amministratore e riferiti a un periodo in cui non faceva parte dell’Amministrazione, pertanto al di fuori delle competenze del Consiglio“.

E conclude: “Mi piacerebbe anche capire quale sia stato il motivo del drastico cambio di rotta rispetto alle affermazioni garantiste e distensive pubblicamente scritte in un post del 10 dicembre, addirittura rimettendosi ad un giudizio degli organi preposti a tal fine. Percorso che ritengo di buon senso, da applicare a chiunque sia implicato in vicende similari, senza incappare in strumentalizzazioni e gogne mediatiche, proprio come evidenziato in quel post“.

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