Il Comune di Carmagnola ha presentato richiesta alla Città metropolitana di Torino per poter tenere aperte le scuole dell’infanzia e le elementari nelle frazioni di Casanova, Tuninetti e Cavalleri, in deroga rispetto ai parametri ufficiali.

“Le scuole nelle frazioni sono di fondamentale importanza e devono poter restare attive, a servizio della popolazione“: per questo motivo il Comune di Carmagnola ha fatto ufficialmente richiesto alla Città metropolitana di Torino affinché sia concessa una deroga rispetto ai parametri ufficiali in modo che le materne e le elementari di Casanova, Tuninetti e Cavalleri proseguano la loro attività anche per il prossimo anno scolastico 2023-2024.
Stando alle tabelle ufficiali, infatti, per garantirne la sopravvivenza servono almeno 20 alunni per la Scuola dell’Infanzia e 35 per la Primaria: le due materne di Tuninetti e Casanova sarebbero al limite, stando alle previsioni demografiche, mentre per quanto riguarda le elementari si tratterebbe di tre plessi sottodimensionati, prevedendo 22 bambini a Casanova, 25 ai Cavalleri e 29 ai Tuninetti.

La Giunta Gaveglio ha pertanto scelto di approvare una delibera ufficiale, da trasmettere all’ex Provincia e in Regione, in cui si evidenziano le caratteristiche del territorio di Carmagnola e le motivazioni per le quali viene richiesto il mantenimento delle scuole sopra citate.
“Carmagnola ha un’estensione molto ampia, con ben 19 frazioni, e rappresenta a livello stradale un’importante snodo di collegamento con la Provincia di Cuneo: questo porta a grossi volumi di traffico che producono una dilatazione dei tempi di percorrenza anche per distanze di modesta entità -spiegano dall’Amministrazione- Per le scuole di Casanova la distanza dal centro è di 7 chilometri mentre per la frazione Tuninetti è di 5 chilometri, ma in entrambi i casi i tempi di percorrenza sono superiori al limite compreso tra i 15 e i 20 minuti“.
Inoltre -non va dimenticato- le scuole del capoluogo sono già oggi in difficoltà ad accogliere la popolazione in età scolastica residente in centro “con manifesta impossibilità di poter incrementare ulteriormente il bacino di utenza a causa dell’eventuale soppressione di punti di erogazione dell’offerta formativa“. In altre parole: se chiudete le scuole nelle frazioni, non c’è spazio per tutti i bambini nei soli edifici scolastici di Carmagnola città.
Senza contare che le scuole citate sono a servizio anche di altre borgate più piccole: Casanova accoglie anche la popolazione scolastica di Vallongo, mentre la scuola dei Cavalleri quella delle frazioni Oselle e Due Province.
“Le amministrazioni che si sono succedute hanno tutte investito per contrastare il fenomeno del continuo spopolamento delle zone rurali intorno al capoluogo cercando di garantire alla popolazione residente i servizi essenziali come l’istruzione e il trasporto pubblico locale -rimarcano infine dalla Giunta- L’Ufficio Tecnico comunale, appositamente interpellato, ha intanto confermato che i vari edifici scolastici nelle tre frazioni mantengono i necessari requisiti di sicurezza e salubrità“.
La parola passa ora agli uffici della Direzione Istruzione e Sviluppo Sociale della Città metropolitana di Torino per la predisposizione del Piano di riorganizzazione delle rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2023-2024 che sarà poi inviato alla Regione Piemonte per l’approvazione definitiva.