È stata presentata la candidatura ufficiale della Città di Carmagnola al titolo di Capitale italiana del Libro 2026, prestigioso riconoscimento promosso dal Ministero della Cultura.

È stata presentata ieri, nella sala consiliare del Comune di Carmagnola, la candidatura ufficiale della città al titolo di Capitale italiana del Libro 2026, prestigioso riconoscimento promosso dal Ministero della Cultura.
Alla conferenza stampa hanno preso parte la sindaca Ivana Gaveglio, il vicesindaco e assessore alla Cultura Alessandro Cammarata, la project manager e coordinatrice della candidatura Costanza Casali, e Nicolas Ballario, advisor per la comunicazione del progetto.

«Carmagnola è da anni una città impegnata nella promozione della lettura e della cultura, come testimoniano le tante iniziative in tal senso -ha esordito Gaveglio- Ma questa candidatura affonda anche le sue radici in una storia profonda e identitaria: la nostra città è citata da Alessandro Manzoni in una delle sue tragedie più significative, “Il Conte di Carmagnola”; è legata a figure illustri come Francesco Bussone e Santorre di Santarosa, patriota che in città stampò lo storico proclama “Dichiarazione e canto dei Piemontesi”, a studiosi e religiosi, fino a personalità contemporanee come il compianto storico dell’arte Giovanni Romano e il professor Gian Giacomo Fissore, figura di spicco della diplomatica e della paleografia italiana, di recente scomparsi, e lo scrittore di successo Davide Longo».
Ha quindi sottolineato il valore che questa candidatura può rappresentare per la città nel lungo termine: «Il nostro obiettivo non è solo partecipare, ma lasciare un’eredità concreta e duratura. Si tratta di un’occasione straordinaria per rafforzare il senso di Comunità e per investire nel futuro culturale di Carmagnola, costruendo nuove connessioni tra le persone, i luoghi e i saperi».
A illustrare il cuore progettuale della candidatura è stata Costanza Casali, che ne è coordinatrice e project manager, affiancata da altre due importanti figure di riferimento nel panorama culturale italiano: Paolo Verri, quale advisor dei contenuti culturali, e Nicolas Ballario, quale advisor per la comunicazione.
«Il tema della candidatura è quello di “identità”, declinato nella Comunità dei lettori e indaga come la stessa, tramite una rilettura al passato, al presente e al futuro, si evolva nel tempo -ha dettagliato- Il dossier che stiamo costruendo non è solo un documento tecnico, ma una narrazione collettiva».

La candidatura è stata da subito immaginata in dialogo con il territorio, a partire dalle scuole, e che propone anche nuove visioni: spazi per la lettura, percorsi tematici, collaborazioni accademiche e un programma culturale ricco e strutturato.
«Carmagnola si propone come modello da emulare per la promozione del libro e della lettura -ha dettagliato Casali- Il modello che ci ha ispirato è il concetto di impresa come motore sociale e culturale, oltre che economico, sviluppato da Adriano Olivetti: andare oltre il profitto, cercando di coniugare il progresso tecnologico con l’umanesimo. Promuovere l’idea che la cultura e la formazione siano essenziali per la crescita non solo del singolo individuo, ma anche della collettività».
In particolare è stato presentato il progetto “Metti un libro nello stipendio”, che prevede l’inserimento in busta paga di buoni per l’acquisto di libri, di modo da incentivare la lettura.
«L’idea fondamentale consiste nel concetto per cui, come si mettono nello stipendio i buoni pasto, a maggior ragione avrebbero motivo di esistere i buoni libro, nutrimento per lo sviluppo dell’intelletto», ha concluso.
Nicolas Ballario, advisor per la comunicazione della candidatura con lo Studio Cucù, ha quindi presentato in anteprima il logo ufficiale.
«L’idea nasce dalla necessità di tradurre il concetto di identità nell’immagine della candidatura: così è nata l’idea di utilizzare un logo che richiamasse un Ex Libris, un piccolo cartiglio, un’etichetta decorativa incollata all’interno della copertina di un volume, che indica la proprietà dello stesso e che potrà essere utilizzato anche nella candidatura per contrassegnare i vari libri che verranno presentati in città», ha illustrato.
Il logo realizzato si presenta molto colorato ed è costituito da sei libri aperti di colori differenti che formano un cerchio, a simboleggiare la declinazione dell’identità dal passato al futuro, passando per il presente: posto che l’identità può essere fluida e mutevole nel tempo, l’ex libris rappresenta la volontà di lasciare un segno, fermando l’istante.
«Nonostante questo, il logo è dinamico e dall’alto ricorda quasi una di quelle giostre per bambini che ruotano intorno a un perno centrale: questo vuole suggerire l’approccio circolare alla lettura, perché si impara a leggere leggendo», ha aggiunto.
I libri di colori differenti simboleggiano anche le diverse identità che possono coesistere, arricchendosi vicendevolmente. «Il cerchio, simbolo per definizione dell’infinito e della perfezione, ricorda infine la presenza costante del libro e della lettura che nei secoli hanno accompagnato e continuano ad accompagnare l’Uomo nell’avventura dell’esistenza –ha concluso Ballario- Si tratta di un logo pop e giocoso, poiché l’idea è quella di entrare nel cuore delle persone, le quali ne saranno catturate e potranno darne una propria interpretazione: una ruota, un sole con i raggi, un’arancia a spicchi, non per ultima l’iride di un occhio immerso nella lettura».