Il Comune di Carmagnola ha concluso la prima fase di bonifica delle fonti primarie di inquinamento all’ex lavanderia industriale Italdry, alla Bossola. Gerbino: «ora andiamo alla ricerca di altri finanziamenti».
Si è conclusa positivamente la prima fase operativa di bonifica delle fonti primarie di inquinamento nel sito dell’ex lavanderia industriale Italdry, in frazione Bossola, ritenuta peraltro responsabile della contaminazione da tetracloroetilene delle falde acquifere nella zona ovest di Carmagnola.
L’operazione è stata coordinata dal Comune, che nello specifico ha beneficiato di un contributo di 49 mila euro erogato dalla Regione Piemonte e proveniente dal Ministero dell’Ambiente.
L’intera operazione legata all’Italdry è stata resa possibile grazie a fondi del PNRR dedicati alle cosiddette “bonifiche dei siti orfani”, ovvero quei casi in cui non è possibile far svolgere le operazioni direttamente ai responsabili dell’inquinamento (in questo caso, gli ex titolari della lavanderia industriale).
«A metà gennaio sono stati rendicontati al Ministero i lavori eseguiti con la prima tranche di finanziamenti ottenuti, a partire dalla bonifica delle vasche con olii -spiega l’assessore comunale all’ambiente, Roberto Gerbino- A breve ci sarà un nuovo tavolo tecnico interistituzionale per la pianificazione tecnico-economica, con l’obiettivo di proseguire con le attività».
In altre parole: il Comune di Carmagnola solleciterà la Regione e gli altri Enti superiori interessati affinché finanzino il completamento della bonifica e la definitiva messa in sicurezza del sito ex Italdry alla Bossola. Un’operazione il cui valore complessivo era stato stimato in oltre 200 mila euro.
Nel mese di febbraio, inoltre, verrà affidato il servizio per le analisi di routine delle acque dei pozzi circostanti lo stabilimento, in modo da poter valutare i risultati post-bonifica e confrontarli con la banca dati storica dei piezometri.
«Stiamo tenendo sotto controllo i pozzi: dalle prossime indagini tecniche capiremo se siamo in miglioramento», commenta speranzoso Gerbino. Le analisi effettuate a inizio 2024 avevano già presentato alcuni progressi rispetto al passato.