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Bonifica alla Bossola, Carmagnola chiede aiuto a Roma

Il Comune di Carmagnola ha fatto richiesta di finanziamento al Ministero della Transizione Ecologica per sostenere la bonifica del sito inquinato presente in frazione Bossola.

Il sito di via Caramagna 6/8, in frazione Bossola a Carmagnola, inserito nell’Anagrafe regionale dei siti contaminati e per il quale è prevista da anni una procedura di bonifica ambientale

Carmagnola chiede aiuto economico al Ministero della Transizione Ecologica (ex Ministero dell’Ambiente) per la bonifica dell’area di via Caramagna 6/8, in frazione Bossola, che è stata inserita dalla Città metropolitana di Torino nell’Anagrafe regionale dei siti contaminati.

Proprio tramite l’ex Provincia, l’Amministrazione ha fatto richiesta per ottenere risorse finanziarie nell’ambito della programmazione del Fondo di Coesione e Sviluppo 2021-2027, con l’obiettivo di “procedere alla caratterizzazione ed alla realizzazione della rete di monitoraggio delle acque sotterranee a valle del sito inquinato“.

E’ dal 2014, infatti, che è stata approvata la procedura per la bonifica, passata per legge in capo al Comune ma troppo onerosa per le casse comunali. Il costo previsto per l’intervento, infatti, ammonta a 487 mila euro, di cui oltre 300 mila per indagini e analisi.
In passato, dal 2015 al 2017, Carmagnola aveva chiesto un supporto alla Regione Piemonte, ottenendo però sempre esito negativo.

Ora l’Italia ha un ministero della Transizione ecologica

Con la nuova richiesta di finanziamento statale, se verrà accolta dal Ministero, il Comune di Carmagnola conta di completare la bonifica del sito inquinato alla Bossola entro il 2023.

L’intervento previsto consiste in indagini integrative alla caratterizzazione del sito, necessarie per la redazione dell’analisi di rischio sanitario-ambientale e della definizione degli obiettivi di bonifica delle matrici contaminate (terreni e acque di falda), oltre al progetto di monitoraggio delle acque di falda a valle del sito inquinato“, specificano dall’ufficio tecnico comunale.

Proprio a causa di tale inquinamento, che ha raggiunto la falda acquifera sottostante, da anni viene rinnovato il divieto di utilizzo delle acque dei pozzi, valido in tutta la parte ovest di Carmagnola, a partire da San Bernardo e aree limitrofe. La contaminazione, va specificato, non riguarda invece in alcun modo l’acqua potabile fornita dall’acquedotto pubblico, che risulta completamente sicura.

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