Biodigestore tra Piobesi e Vinovo, richiesti ulteriori approfondimenti

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Biodigestore tra Piobesi e Vinovo: la Conferenza dei Servizi va avanti ma chiede ulteriori approfondimenti tecnici in merito all’impatto ambientale.

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Il biodigestore sorgerà nel territorio comunale di Piobesi, ma al confine con Vinovo: un’area individuata anche per la sua vicinanza con il metanodotto SNAM, per consentire l’immissione diretta in rete del biometano prodotto

Si è svolta la Conferenza dei Servizi, organizzata dalla Città metropolitana di Torino, per valutare l’impatto ambientale e la correttezza formale di ogni atto relativo alla costruzione del biodigestore che sorgerà al confine tra i territori di Piobesi e Vinovo.

Pur acquisendo agli atti le diverse posizioni delle Amministrazioni comunali interessate dalla realizzazione dell’impianto, e richiedendo ulteriori approfondimenti tecnici, l’incontro ha confermato come la fase di esame del progetto stia procedendo con regolarità.

Dagli scarti organici prodotti in ogni casa si produrrà biometano, immesso direttamente in rete e utilizzato per alimentare mezzi privati e pubblici e per usi domestici.

Svariati gli Enti chiamati a esprimere il proprio parere, allo scopo di garantire tutte le verifiche necessarie per l’eventuale realizzazione dell’impianto, il cui impatto finale avrà un’importante valenza ambientale.

La Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici ha dato parere favorevole: il suo giudizio si è espresso per quanto riguarda il corretto inserimento del biodigestore nell’ambiente circostante.

I tecnici di Arpa Piemonte hanno invece presentato all’azienda che si occuperà dell’impianto, la Panpio, alcune osservazioni sull’impatto ambientale a cui si dovranno dare delle risposte.

Tra le richieste dell’Agenzia regionale per l’ambiente, anche quella di valutare un piano di emergenza nel caso in cui dovessero esserci problemi a qualche macchinario: l’impianto lavorerà infatti a ciclo continuo e, anche nel momento in cui dovesse esserci qualche malfunzionamento, i rifiuti continueranno a essere trattati.

Siamo contenti che i tecnici abbiano fatto un lavoro così puntuale nella valutazione dell’impatto ambientale -dichiara il sindaco di Vinovo, Gianfranco Guerrini– Anche noi come Comune abbiamo presentato alcune osservazioni, perché l’impianto, così com’è stato progettato al momento, potrebbe non garantire in toto condizioni accettabili di salvaguardia ambientale“.

Tensione tra Piobesi e Vinovo per il biodigestore

Le Amministrazioni comunali di Piobesi e Vinovo si erano anche incontrate in settimana per valutare una soluzione condivisa del problema, ma pare che ognuno sia rimasto sulle proprie posizioni.

Tra le altre criticità sottolineate dal Comune di Vinovo in Conferenza dei Servizi infatti, il consumo di suolo agricolo, che richiede una compensazione ambientale con altrettanti interventi di riqualificazione; la dispersione di CO2; l’aumento di transito veicolare sul territorio e il problema delle acque: nella zona infatti scorre il Rio Frassino, che attraversa poi l’intero centro abitato vinovese.

In futuro ci aspettiamo un incontro con la Città metropolitana di Torino in modo che alla prossima Conferenza dei Servizi venga tenuto conto anche delle osservazioni che abbiamo fatto come Comune –prosegue Guerrini- Non abbiamo nulla contro l’impianto, sempre se verranno rispettate tutte le condizioni per la salvaguardia dell’ambiente, ma pensiamo comunque che sarebbe in un’area troppo vicino al centro abitato di Vinovo“.

La scelta del terreno per la costruzione del biodigestore sembra però essere essenziale alla buona riuscita dell’intero progetto: l’unicità della localizzazione è infatti nota fin dal 2009, quando fu individuata proprio in ragione del fatto che, presso il terreno di proprietà comunale in questione, passa il metanodotto della SNAM: questa è una condizione che consentirà all’impianto di immettere il metanodirettamente in rete . Tra la Snam e la società Panpio è già stato approvato un accordo per il collegamento.

Al fine di semplificare in modo sostanziale la gestione dell’eventuale impatto odorigeno del biodigestore, la stessa società propenente, dopo la Conferenza dei Servizi tenutasi a gennaio 2020, ha già modificato il progetto iniziale secondo una nuova norma del regolamento UE, prevedendo di eliminare la fase di compostaggio finale dei materiali in uscita -scrive l’Amministrazione comunale piobesina in un comunicato stampa- Il compostaggio finale sarebbe sostituito da pastorizzazione ed essicazione: questa modifica del processo di gestione dei rifiuti, porterebbe inoltre a un ingrandimento delle aree verdi in piena terra, limitando anche il consumo del suolo”.

Arianna Valenzano – Laura Cosso

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