Beni confiscati alle mafie, ecco quelli nell’area carmagnolese che potrebbero rinascere grazie ai nuovi fondi regionali in arrivo per i Comuni di Carmagnola, Poirino, Santena e Villastellone.
Numerosi beni immobili confiscati alle mafie nei Comuni dell’area carmagnolese potranno ora essere recuperati o –per quelli di cui è già avviato il recupero- ulteriormente valorizzati grazie ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Piemonte: 450mila euro ogni anno nel 2022, 2023 e 2024, per accedere ai quali verrà pubblicato prossimamente il nuovo bando.
È il risultato più importante dell’Ordine del giorno firmato dal consigliere regionale Davide Nicco (già sindaco di Villastellone), che il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato con il parere positivo della Giunta Cirio martedì 19 luglio 2022, giorno del 30° anniversario del sacrificio di Paolo Borsellino.
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Il nuovo provvedimento va soprattutto a sostegno dei Comuni che spesso, in passato, per motivi economici ma anche burocratici e amministrativi non sono riusciti a far fronte all’impegno di restituirli pienamente alla collettività così come previsto dalla legge.
«Quando a un Comune arriva in carico un bene confiscato alle organizzazioni mafiose, deve sostenere spese spesso ingenti per destinarlo agli usi sociali previsti dalla legge –spiega Nicco, che in veste di sindaco si è già trovato in passato ad affrontare questo problema– Con questo nuovo provvedimento la Regione aiuta concretamente i Comuni a far fronte almeno in parte alle azioni di valorizzazione sociale di questi beni e alla loro piena restituzione alla collettività».
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Altro problema che spesso rallenta il lavoro dei Comuni per recuperare i beni confiscati è l’iter giudiziario. «È già accaduto che il provvedimento di sequestro da parte dello Stato italiano sia stato impugnato dai proprietari e portato fino al livello più alto, la Corte di Giustizia europea -prosegue il consigliere regionale- I Comuni sono così costretti a non procedere fino alla sentenza definitiva, magari per anni e anni».
Un aspetto su cui il nuovo stanziamento della Regione Piemonte potrà incidere in modo concreto è quello finanziario. Se un Comune riceve un terreno confiscato, per poterlo destinare alla collettività deve comunque investire e costruirvi una struttura o un servizio. Ma ciò per anni non è stato possibile per via del Patto di Stabilità che ha bloccato qualunque investimento.
«Per questo nel documento abbiamo chiesto al Governo di aumentare le nostre disponibilità rivedendo almeno in parte l’elenco delle opere inseribili nel PNRR -conclude Nicco- Sarebbe una decisione doppiamente positiva: primo, perché potremmo così recuperare immobili altrimenti non valorizzati; secondo, perché investiremmo i fondi del PNRR non in spese correnti ma, secondo lo spirito del provvedimento, in investimenti strutturali di riqualificazione del territorio».
Questo il quadro dei beni confiscati alla criminalità organizzata nei Comuni dell’area carmagnolese (fonte: liberapiemonte.it):
Carmagnola
- Casa indipendente in frazione La Motta, via Maira 2. Attualmente destinata alla pronta accoglienza e ospitalità temporanea per adulti in difficoltà.
- Due terreni agricoli sulla SS20: uno è di tipo seminativo, l’altro è un prato irriguo. In passato sono stati destinati al progetto “Orto dei ragazzi”; attualmente sono affidati alla Cooperativa sociale “Terra mia” per progetti di agricoltura sociale.
Poirino
- Appartamento in condominio di 129 mq e 7 vani catastali con annesso box di 64 mq in via Marocchi 45.
Santena
- Abitazione indipendente di 221 mq, via Gamenario 5
- Due box entrambi di 13 mq, via Gamenario 5.
Villastellone
- Terreno agricolo in corso Savona 64. Cementificato e trasformato in parcheggio di tir e mezzi pesanti. Destinato e trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di Villastellone per scopi sociali nel 2018.
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