La Città metropolitana di Torino ha pubblicato un bando a favore di progetti di forestazione urbana ed extraurbana.
Supera i 23 milioni di euro e prevede la messa a dimora di oltre 500 mila piante su di una superficie totale di 543 ettari il nuovo bando per la forestazione pubblicato dalla Città metropolitana di Torino, che può contare sulle risorse messe a disposizione dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica nelle scorse settimane.
L’obiettivo assegnato dal Ministero alla Città metropolitana di Torino è la messa a dimora di almeno 543.411 alberi nel biennio 2023-2024 e di almeno 1000 piante per ettaro, individuando specie coerenti con la vegetazione naturale potenziale, secondo il principio di utilizzare “l’albero giusto nel posto giusto“.
I Comuni interessati potranno partecipare attraverso una proposta presentata direttamente dalla Città metropolitana di Torino ai Comuni o Enti da essa selezionati in base ai requisiti dell’avviso ministeriale, oppure mettendo a disposizione della Città metropolitana i terreni necessari e richiedendo, entro mercoledì 19 luglio, la predisposizione dei progetti e l’assunzione del ruolo di soggetto attuatore diretto, con la compilazione di un modulo da inviare all’indirizzo protocollo@cert.cittametropolitana.torino.it.
Nel primo caso i Comuni e i privati verranno contattati direttamente dai tecnici della Città metropolitana per concordare le superfici catastali e le modalità di realizzazione. Nel secondo caso i Comuni e i privati potranno presentare la propria manifestazione di interesse alla realizzazione di interventi di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nell’ambito della Missione 2 del PNRR.
Sono ammessi al finanziamento progetti finalizzati alla formazione di boschi nei Comuni del territorio metropolitano torinese, presentati in coerenza con il Piano di forestazione urbana ed extraurbana.
Tra le aree idonee ad ospitare interventi di rimboschimento sono considerate prioritarie quelle destinate alla rigenerazione urbana, le ex aree industriali e commerciali dismesse già oggetto di bonifica, le aree degradate come discariche e cave, dismesse o parzialmente in uso, e le le aree agricole marginali lungo i corsi d’acqua, utili per migliorare la connessione ecologica territoriale, la qualità delle acque e la biodiversità.