L’Auser Carmagnola ha donato sei tablet all’ospedale cittadino San Lorenzo: saranno utilizzati, dopo l’emergenza Covid-19, anche dai reparti di Geriatria e Lungodegenza.
L’Auser Carmagnola ha ritenuto importante -vista la situazione di isolamento che stanno vivendo le persone ricoverate per Covid 19 all’ospedale San Lorenzo- di donare sei tablet per permettere ai ricoverati di potersi collegare, grazie alla disponibilità del personale, con i propri familiari, vista l’impossibilità di effettuare visite.
In accordo con il personale amministrativo e sanitario dell’Asl TO5, si prevede l’utilizzo dei tablet, oltre al periodo dell’emergenza Covid-19, anche per attività di sollievo ai ricoverati nei reparti di Geriatria e Lungodegenza.
“Ci uniamo anche noi al sentimento di gratitudine e affetto verso tutto il personale ospedaliero impegnato in questo momento così difficile -commentano dall’Auser di Carmagnola- Un particolare ringraziamento va alla dottoresse Silvia Testa, Fiorio, Maurizia Rinaldi, Laura Bianco e Orietta Franza e al responsabile tecnologie, il dottor Paolo Petrucci”.
Oltre alla donazione, l’Auser di Carmagnola ha deciso, nonostante le difficoltà e il rischio contagio e grazie alla preziosa disponibilità dei suoi volontari, di continuare le proprie attività adottando tutte le misure di protezione individuale previste dai vari decreti, a sostegno delle persone che in questo momento sono ancora più isolate.
“L’Auser di Carmagnola ha come finalità statutarie, in un rapporto sinergico con i servizi pubblici, attività a favore delle persone in situazioni di fragilità e disagio, in particolare, in aiuto alle persone anziane fornendo servizi alla persona –commenta il presidente di Auser Carmagnola, Elio Canavesio– L’emergenza Coronavirus ci sta mettendo di fronte ad una situazione drammatica che coinvolge tutta la popolazione ma in particolre gli anziani, che sono i soggetti più vulnerabili al contagio, e a rischio salute. L’Auser si attiva per le persone che necessitano di accompagnamento presso le strutture sanitarie e di servizi domiciliari. Questi servizi vengono definiti “essenziali” per la collettività in questo momento così grave”.