Dopo alcune voci incontrollate circolate nelle scorse ore, il direttore generale dell’Asl TO5 Bruno Osella rassicura che l’Azienda Sanitaria non ha nessun vero “buco” milionario in bilancio: «solo questioni burocratiche».
«L’Asl TO5 è in equilibrio dal punto di vista finanziario»: il direttore generale dell’Azienda Sanitaria, Bruno Osella, è netto nel voler mettere subito a tacere alcune voci incontrollate circolate nelle scorse ore che parlavano di un presunto “buco” in bilancio di diverse decine di milioni di euro.
«Per carità: il preventivo approvato a novembre vede un totale che chiude in negativo di circa 55 milioni di euro, ma si tratta di una questione meramente legata a questioni burocratiche, un equivoco sui numeri -spiega Osella ai microfoni de “Il Carmagnolese”- Sarebbe stato sufficiente leggere la delibera tecnica, o interpellarmi, per evitare di diffondere notizie che non fanno bene alla fiducia dei cittadini nel nostro sistema sanitario».
La questione, per quanto complessa, è riassumibile così: tra le spese, l’Asl ha inserito tutti i costi veri, dagli stipendi del personale al mantenimento delle strutture sanitarie agli investimenti previsti nel corso dell’anno («i soldi che davvero ci servono per andare avanti tutto l’anno», li definisce il direttore generale); a livello di entrate, invece, all’epoca è stato possibile inserire solo la ripartizione dei fondi del Fondo Sanitario Nazionale riferita al 2023.
Perché? «Perché a livello generale ci sono ritardi tali per i quali il fondo 2024 è stato distribuito solo a metà dicembre, poche settimane fa, quando noi avevamo già approvato il preventivo -allarga le braccia Osella- Si tratta di diverse decine di milioni, una cifra pertanto in grado di andare a riequilibrare il presunto “buco”, seppure potrà magari restare un po’ di disavanzo, che è fisiologico…».
Prosegue il direttore generale: «In ogni caso chi si intende di Sanità sa che l’importante non è avere il pareggio nel bilancio preventivo, ma che i soldi arrivino e si possano pagare tutte le spese, dagli stipendi ai fornitori. E su questo sono assolutamente fiducioso, contando anzi di mantenere o migliorare il positivo indice di tempestività nei pagamenti che finora abbiamo garantito».
Perché, allora, questa polemica? Osella non risponde. «Non è mio compito», taglia corto. Come a voler dire: se la polemica è una questione politica, di schieramenti contrapposti, io me ne tiro fuori.
«Peccato però che tutto questo non faccia bene alla Sanità pubblica e alla fiducia che i cittadini ripongono in essa», conclude.