Il Giudice per le indagini preliminari di Asti ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico del vicesindaco di Carmagnola, Alessandro Cammarata, relativo alla vendita dell’ex macello.
Il Giudice per le indagini preliminari di Asti ha disposto la chiusura delle indagini con l’archiviazione del procedimento a carico del vicesindaco di Carmagnola, Alessandro Cammarata (il politico più votato di sempre in città).
I pubblici ministeri avevano indagato su eventuali anomalie riguardanti l’alienazione dell’area dell’ex macello di via San Francesco di Sales. “Tale indagine ha portato a non procedere poiché, come documentato dagli atti stessi, non ho mai veicolato comportamenti illegali. La mia azione amministrativa si è basata sempre sui valori di onestà, trasparenza, legalità“, ha esordito Cammarata.
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Il vicesindaco ha quindi ringraziato gli organi inquirenti per il lavoro svolto e le forze dell’ordine per le indagini effettuate, nonché il sindaco di Carmagnola “per aver sempre creduto nella mia onestà e per essermi stata sempre vicino“.
Tutto è nato da una lettera anonima. “L’ennesima che ha cercato di gettare fango sulla mia persona -la definisce Cammarata- Come ben sapete, visto che qualche giornale ne ha pure pubblicate alcune, da anni sono stato infatti oggetto di lettere anonime tese a screditare la mia azione politica, e sono sempre più convinto che tale azione sia riconducibile alla mia posizione riguardante altri processi in corso, che mi vedono parte offesa“.
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Secondo il vicesindaco di Carmagnola “viene da pensare se le associazioni criminali, quando non riescono a colpire direttamente lo facciano in altro modo, con lettere anonime, con sussurri che cercano di infangare la reputazione di chi non cede alla collusione e alla connivenza con i delinquenti“.
Smentite anche alcune ricostruzioni giornalistiche dell’epoca secondo cui le indagini fossero scaturite da dichiarazioni rese nel corso proprio del processo Carminius, relativo alle infiltrazioni di ‘ndrangheta in città e in cui Cammarata si è costituito parte civile.
“Ora mi aspetto una rettifica e che si faccia piena luce anche su questo, dato che tutto è partito invece da lettere anonime“, ribadisce.
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Cammarata ribadisce quindi la fiducia negli organi dello Stato (“bene fanno comunque ad indagare a 360 gradi“) ma non nasconde il disagio “perché sono sempre più convinto che il gioco di chi periodicamente invia queste lettere non si fermerà“.
E contrattacca: “Qual è il limite di credibilità delle lettere anonime, quando le stesse, riprendendo spesso gli stessi argomenti, sono inviate con un certo accanimento sempre nei confronti di una stessa persona, a partire dal momento in cui diventa assessore di questa città? Siedo in Consiglio comunale dal 2006, perché prima non sono mai stato attenzionato da questo genere di fango? Sono forse una persona scomoda per qualcuno?“.
Il vicesindaco Alessandro Cammarata vive sotto scorta dal 2018, dopo alcuni episodi intimidatori nei suoi confronti, comprese due auto andate in fiamme.
“La mia vita, e quella dei miei famigliari, è diventata improvvisamente “diversa” da quel momento a oggi -sottolinea- Ma se l’intenzione di chi periodicamente invia tali lettere è quella di stancarmi, di farmi fare un passo indietro, si sbaglia. A tutti i cittadini di Carmagnola dico questo: io non mi faccio intimidire, come non mi sono fatto intimidire quando sono stato oggetto di atti criminali gravissimi. Vado avanti, andiamo avanti. Insieme“.
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Sul tema delle indagini a carico di Cammarata si era scatenato anche il mondo politico locale, con richieste di dimissioni o di remissione di alcune deleghe presentate dalle opposizioni in Consiglio comunale.
Tutto sempre respinto, con fermezza, dal sindaco Ivana Gaveglio, che anche oggi è tornata ribadire la propria posizione a fianco di Cammarata: “In questi due anni abbiamo continuato a lavorare fianco a fianco, con la massima fiducia, e mi auguro di proseguire a farlo fino alla fine del mio mandato -ha dichiarato- Spero vivamente che da oggi tutte le forze politiche diano il loro contributo nella lotta alle organizzazioni criminali, facendo fronte comune”.
In giornata sono arrivate anche le dichiarazioni dell’assessore della Regione Piemonte, Maurizio Marrone: “Non ho mai dubitato neanche un attimo dell’onestà di Alessandro Cammarata perché il suo impegno quotidiano al servizio antimafia presso il mio Assessorato è la miglior è testimonianza del suo profondo senso di legalità -ha sottolineato- Auspico quindi, anche a fronte di questa recente archiviazione, che i tentativi anonimi di infangarne l’onorabilità non trovino alcun spazio presso le istituzioni politiche quanto giudiziarie“.
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