Il Consiglio comunale di Carmagnola ha dato il proprio “via libera” al nuovo regolamento per i dehors, con la suddivisione della città in tre aree.
Un nuovo regolamento -approvato nei giorni scorsi dal Consiglio comunale- disciplina l’installazione di dehors e padiglioni nella città di Carmagnola, con regole specifiche per quanto riguarda soprattutto i locali (bar, ristoranti e simili) presenti nel centro storico.
Sono previste, in particolare, tre diverse zone, con regole differenti all’interno di ciascuna di esse.
- Lungo l’asse centrale di via Valobra e in piazza Sant’Agostino è consentita l’installazione di dehors fissi o temporanei solo se di livello qualitativo ed estetico di pregio
- Nel resto del centro storico carmagnolese (l’area del Distretto Urbano del Commercio) possono essere installati anche i padiglioni, ma anch’essi devono essere di elevato livello qualitativo ed estetico
- Nelle altre parti della città, invece, è possibile optare anche per soluzioni più economiche, ma sempre con tipologie coordinate tra loro sia a livello costruttivo che estetico e di colorazione
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Un’altra novità che è stata introdotta riguarda la possibilità di realizzare padiglioni chiusi su quattro lati e sfruttabili tutto l’anno: tale opzione, infatti, non era stata finora prevista a Carmagnola (se non in deroga), a differenza di gran parte delle città dei dintorni simili per dimensioni e caratteristiche e del capoluogo Torino.
“Questo nuovo regolamento era necessario per andare a normare e poter gestire in modo adeguato la maggior richiesta di questo tipo di installazioni, dopo il boom registrato nel periodo della pandemia e considerato il cambiamento radicale nelle abitudini che esso ha comportato“, spiega l’assessore al Commercio, Domenico La Mura.
“Sono soddisfatto del lavoro svolto, in modo coordinato, tra i vari settori coinvolti, con diversi aspetti innovativi per la nostra città -prosegue La Mura- Il nostro obiettivo è sempre stato, fin dall’inizio, quello di migliorare l’immagine complessiva di Carmagnola, garantendo al contempo alle varie attività di operare all’interno di un quadro di regole chiaro e uniforme, pur con la necessaria flessibilità, visti i due anni di tempo che sono stati previsti per adeguarsi“.
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