Il Board del Gruppo Marazzato, leader nei settori Ambiente e Rifiuti: “Etica d’impresa e trasparenza i valori assoluti per incrementare lavoro, solidità e sviluppo”.
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La crescita sostenibile del Gruppo Marazzato, che quest’anno celebra i 70 anni di attività, richiede l’adeguamento costante di procedure di gestione e di controllo, in linea con nuovi obiettivi e altrettante necessità.
La storica impresa vercellese -oggi leader italiano nelle bonifiche ambientali e soluzioni per il pianeta- ha infatti, in linea con le modalità e gli orientamenti delle migliori aziende italiane, ha corretto e aggiornato il cosiddetto ‘Modello di prevenzione 231’: un ulteriore passo verso l’obiettivo di ricercare condizioni di correttezza e trasparenza nella gestione delle attività aziendali.
Il tutto perfettamente in linea con quanto disposto dal nuovo ‘Codice della crisi e della insolvenza’, che impone proprio di costruire adeguati assetti organizzativi ai big large account attivi nei vari settori del mercato.
Uno strumento funzionale a rilevare tempestivamente eventuali crepe nella gestione delle operations di prassi e la perdita della continuità aziendale, prevenendo al contempo la commissione di reati e il rischio di fallimento.
In questo modo, è possibile assicurarsi una corretta gestione organizzativa, di controllo gestionale e amministrativo, atta a far emergere i segnali insorgenti dell’eventuale crisi d’impresa prima che la stessa diventi irreversibile, rimuovendone per tempo le cause e attuando interventi immediati ed effettivi tesi al recupero della normale e serena continuità.
Marazzato Soluzioni Ambientali S.r.l., società del Gruppo, ha adottato il modello 231 ormai dieci anni fa. “Nel corso di questi anni abbiamo provveduto a numerose modifiche e implementazioni, a seguito di alcune modifiche organizzative e di struttura societaria o per recepimento di novità normative -introduce Alberto Marazzato, general manager del Gruppo che porta il suo cognome e che guida insieme ai fratelli Luca e Davide, terza generazione di imprenditori alla guida dell’azienda familiare fondata dal nonno Lucillo e implementata dal padre Carlo- Oggi, questo aggiornamento integrale del modello interviene in maniera ancora più significativa. Sebbene l’adesione al modello sia facoltativa, il CdA ha deciso di predisporre una mappa delle attività aziendali e ha individuato al suo interno le cosiddette attività “a rischio” ovvero quelle che, per loro natura, rientrano tra le attività da sottoporre ad analisi e monitoraggio alla luce delle prescrizioni del Decreto”
Per poi chiosare: “L’adesione sempre più convinta ai protocolli correnti in grado di assicurare benefici alle imprese e a chi vi opera in termini di correttezza amministrativa, fiscale, gestionale e procedurale costituisce uno degli obiettivi più ambiziosi sul quale fondare il nostro business quotidiano, specialmente in un anno così importante quale quello del nostro primo settantesimo anniversario”.