Grazie a un progetto didattico realizzato in collaborazione con l’archivio storico di Savigliano, gli studenti dell’Arimondi Eula hanno approfondito il tema della peste del 1630, facendo anche dei paragoni con l’emergenza sanitaria Covid-19 odierna.
Alcune classi dell’Istituto Arimondi Eula di Racconigi e Savigliano hanno avuto occasione di approfondire la storia della peste del 1630, prendendo parte a un incontro online organizzato in collaborazione con l’archivio storico saviglianese.
L’archivista Silvia Olivero ha proposto agli studenti un percorso sui fatti che caratterizzarono la città nel 1630, l’anno in cui dilagò la grande epidemia di peste di manzoniana memoria, ripercorrendo i momenti più significativi di quel periodo attraverso una meticolosa analisi dei documenti conservati in archivio e mostrati, seppur a distanza, ai ragazzi.
“Come si è potuto dedurre dai documenti stessi, le misure adottate all’epoca richiamano molto da vicino quelle messe in campo in questo periodo di emergenza sanitaria -spiegano dalla scuola- Le autorità civili, ad esempio, furono costrette ad assumere provvedimenti, talvolta estremi, per bloccare la diffusione della malattia, introducendo all’occorrenza forme di lockdown e di quarantena, per usare un lessico che ormai conosciamo bene, creando apposite strutture per ricoverare i malati, come il lazzaretto, o spazi per tenere in isolamento chi era entrato in contatto con i malati pur non manifestando ancora la malattia”.
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