Il Campus AgriCultura di Lombriasco, incubatore formativo dedicato agli studenti della Scuola Agraria Salesiana, unisce le nuove tecniche produttive, la sostenibilità ambientale e l’innovazione in agricoltura.
Il progetto Campus AgriCultura della Scuola Agraria Salesiana di Lombriasco e di
Net4Grow è nato con il nuovo anno scolastico 2021-2022, grazie alla collaborazione tra docenti dell’istituto, allevatori, produttori, ricercatori e tecnici del settore agrario, i quali hanno deciso di definire unitamente un metodo per la salvaguardia di colture, animali e ambiente.
Il Campus vanta una serie di aree sperimentali per la parte didattica (agricoltura ed allevamenti), laboratori per la ricerca, circa 12 ettari di terreno per la parte produttiva, aule per la formazione frontale e a distanza, sale riunioni, auditorium per congressi e seminari e la foresteria per ospitare studenti e visitatori esterni.
“L’obiettivo è che ogni scuola agraria salesiana possa applicare il format completo del progetto, seguendo l’esperienza vissuta e collaudata a Lombriasco –spiega Daniel Ormeno, direttore dei progetti innovativi in agricoltura di Net4Grow, una rete che unisce gli istituti salesiani agrari presenti in tutto il mondo- In questo modo le scuole potranno condividere diversi aspetti formativi con i tecnici e lo staff di certificatori di Lombriasco, seguire metodologie e disciplinari già sperimentati positivamente, fare ricerca e sviluppo sulle colture ed allevamenti locali, indagare su cosa accade nel proprio sottosuolo e affrontare le tematiche ambientali in continuo mutamento“.
Il progetto Campus AgriCultura Lombriasco si propone di rispondere alla necessità di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi produttivi, nonché la competitività sui mercati (anche esteri), di sette filiere agroalimentari di eccellenza della Regione Piemonte: mais, cereali, luppoli, bovini, avicoli, api e chiocciole.
L’efficacia delle innovazioni sarà garantita attraverso lo sviluppo di un brand Campus AgriCultura Lombriasco, i cui prodotti presenteranno caratteristiche innovative rispetto al mercato attuale, e dall’adozione di piattaforme tecnologiche.
“Quello a cui miriamo è lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, un sistema di produzione agroalimentare che mira al ripristino, mantenimento e miglioramento della biodiversità e della funzionalità microbica dei suoli –concludono dall’istituto agrario- Con questo sistema, le aziende agricole, da semplici fornitrici di materie prime e in balia di un mercato sempre meno remunerativo, possono diventare fornitrici di servizi, con un impegno diretto nella tutela del territorio, dell’aria, dell’acqua e del suolo, comunicabile al consumatore finale, valorizzando le proprie produzioni sia economicamente sia qualitativamente“.
Nuovi cartelloni “Carmagnola, città di agricoltura, commercio e mercati”