Intervista ad Alberto Cipolla, il musicista carmagnolese che si è esibito a Sanremo, con un bilancio del 2020 e l’annuncio dei suoi progetti per il futuro.
Il musicista carmagnolese Alberto Cipolla fa un riepilogo dell’anno 2020, iniziato con la direzione dell’Orchestra del Festival di Sanremo per il brano degli Eugenio in Via Di Gioia.
Nonostante le numerose difficoltà legate alla situazione generale, Cipolla ha portato a termine numerose esperienze e pianificato nuovi progetti. A maggio, in particolare, ha firmato un contratto con la casa discografica INRI e fatto uscire quattro singoli, più uno a giugno, con Pietro Spinelli. A novembre, INRI Classic ha inserito il suo brano “La fênetre” nella compilation dedicata al piano solo “The Shape of Piano to Come”.
Che cosa è stato per lei il 2020?
Si è trattato di un anno bizzarro, dal punto di vista artistico, poiché non è stato praticamente mai possibile esibirsi dal vivo. Ma sono anche sorte molte opportunità a distanza. Tuttavia, io mi ritengo fortunato: sono riuscito a esibirmi tre volte, di cui due ad agosto, mentre molti altri artisti non ne hanno avuto la possibilità.
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Da musicista, cosa ha apprezzato della situazione creatasi?
Un aspetto positivo di quei momenti è stato il fatto che tutti siano stati fermi e si siano trovati nella medesima situazione. Personalmente, ho avuto più tempo a disposizione per dare via a collaborazioni a cui avevo solo pensato e di parlare con persone che da tempo avrei voluto contattare.
Inoltre, meno preso dalla routine e dai numerosi progetti, ho avuto il tempo di dare più spazio alla creatività. A marzo, mi sono quasi imposto di creare qualcosa, con il progetto “Quarantine” (un brano al giorno per trentuno giorni), ma solamente poiché la situazione me lo permetteva.
Il primo lockdown Le ha riservato qualche sorpresa?
Questo contesto si è inaspettatamente rivelato favorevole dai punti di vista pubblicitario e organizzativo. Anche i produttori delle case discografiche sono riusciti ad approfondire l’attività di scouting e ad ascoltare molte più tracce. Naturalmente, mi ha dato molta visibilità l’apparizione a Sanremo, con gli Eugenio in Via Di Gioia, nonostante sia durata poco. L’ esposizione mediatica ha fatto sì che avessi più possibilità di collaborare con artisti ed etichette.
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Al contrario, quali problemi ha riscontrato?
È stato un anno difficile per le esibizioni dal vivo. I dischi rigidi e lo streaming sono utili, ma i concerti sono il vero banco di prova di un musicista. Come me, moltissimi altri colleghi hanno perso un’occasione per mettersi alla prova e per sperimentare.
Quali sono i suoi progetti per l’anno prossimo?
Ho in programma di concretizzare ciò che è stato creato nel 2020. Spero che si possano tenere concerti piccoli, anche all’aperto, ma le prospettive per il 2021 sono tutt’altro che rosee.
Già durante queste vacanze di Natale, vorrei lavorare a un nuovo disco, che forse non potrò promuovere immediatamente. In tal caso, continuerò a scrivere e pubblicherò il disco solo quando sarà permesso esibirsi dal vivo.
Un progetto che mi sta a cuore, inoltre, è la tournée di Casa Fools, con cui lo scorso novembre ho collaborato. Infatti, mi sono occupato dell’EP “Troiane – Original Score”, colonna sonora dell’omonimo spettacolo teatrale, in cui abbiamo mescolato le tradizioni dei paesi del Mediterraneo. A causa delle restrizioni, forse la rappresentazione si terrà nella prossima primavera.
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