E’ in corso lo smantellamento dell’ex Consorzio Agrario, con l’abbattimento degli iconici silos del mangimificio, che per anni hanno caratterizzato lo skyline cittadino.
In queste settimane è in corso lo smantellamento dei silos di via Sommariva, a ridosso della stazione, che per diversi decenni hanno caratterizzato il paesaggio urbano di Carmagnola.
L’origine dell’edificio risale al 1934, ma è a partire dagli anni Cinquanta, con l’avvento dell’allora Consorzio Agrario, che ha iniziato a diventare fulcro della vita agricola locale. La vera svolta è però avvenuta alla metà degli anni Settanta, quando fu presa la scelta di dare vita a un mangimificio, a servizio dell’area torinese e valdostana.
«Quell’attività è durata fino al 1995 –ricorda l’ex sindaco Felice Giraudo, che all’epoca ricopriva il ruolo di agente per conto del Consorzio Agrario e si occupava di rifornire di mangime il territorio carmagnolese- Si trattava di un commercio fiorente, in una città a vocazione agricola come la nostra. In particolare, venivano smerciate grandi quantità di mangime per i bovini e, in misura minore, per i cani».
Un ventennio importante per l’agricoltura e per la storia di Carmagnola, città che proprio in quel periodo ha subito profonde trasformazioni.
E i silos -caratterizzati da un’estetica del tutto particolare, grazie anche al loro colore arancione, mantenuto fino a qualche anno fa- sono stati la ben visibile testimonianza di un’epoca storica, da oggi avviata a rimanere soltanto nelle memorie e negli annali.
Giorgia Becchis