L’organizzazione Cittadinanzattiva, in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Vinovo e Nichelino, ha presentato in Regione un progetto per aiutare i caregiver, coloro che svolgono assistenza famigliare.
L’Associazione Cittadinanzattiva ha dato il via a un progetto, che verrà portato avanti sui territori comunali di Vinovo e Nichelino, per aiutare i cosiddetti caregiver, tutti coloro che svolgono compiti di assistenza famigliare nei confronti di anziani, malati o disabili.
Il progetto è già stato presentato in Regione e si avrà un responso tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.
“La figura del caregiver famigliare è da tempo considerata una risorsa indispensabile per la presa in carico dei soggetti fragili ma non ha ancora avuto un completo riconoscimento –spiegano da Cittadinanzattiva- Spesso gli assistenti famigliari possono trovarsi in una condizione di sofferenza e di disagio riconducibile ad affaticamento fisico e psicologico. La difficoltà a conciliare l’assistenza con il lavoro può arrivare fino all’abbandono di quest’ultimo o per i più giovani a una riduzione del diritto allo studio”.
I caregiver possono svolgere compiti diversi: collaborano all’assistenza sanitaria, parlano con i medici, gli infermieri e con tutta la rete sociosanitaria, disbrigano pratiche, si occupano della famiglia, talvolta affrontano una ristrutturazione della casa; collaborano all’alimentazione, all’igiene personale, alla mobilità, al mantenimento delle relazioni familiari e sociali.
L’obiettivo del progetto è la creazione di una rete di sostegno a queste figure, in modo che possano contare su un aiuto nelle loro mansioni quotidiane.
In entrambi i Comuni in cui il progetto avrà luogo verrà anche creato un centro di riferimento dove tutti gli assistenti famigliari potranno partecipare a momenti di formazione, informazione e scambio di idee e consigli.
“Tutto il progetto sarà accompagnato da un programma di comunicazione e animazione volto a sensibilizzare il più possibile tutta la Comunità locale sul problema delle assistenze famigliari –concludono dall’Associazione- Questa è infatti una questione che potenzialmente può investire tutte le famiglie”.