Il Comune di Racconigi aderisce al progetto di piantumazione di 403 nuovi alberi, uno per ogni nuovo nato e per ciascun minore adottato dal 2017 al 2022.
Il Comune di Racconigi, il prossimo inverno, avvierà la piantumazione di 403 nuovi alberi, uno per ogni nuovo nato e per ciascun minore adottato dal 1° gennaio 2017, anno di insediamento dell’Amministrazione Oderda, fino al 31 dicembre 2022.
Il progetto è in linea con la legge 10/2013, che stabilisce che i Comuni con popolazione superiore a 15 mila abitanti debbano piantare un albero nel territorio comunale per ogni neonato residente e per ciascun minore adottato.
«Pur avendo Racconigi una popolazione inferiore, l’Amministrazione ha riconosciuto l’alto valore del progetto e ha deciso di aderirvi ugualmente», dichiarano da Palazzo Civico.
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«Purtroppo fa più rumore un albero che cade rispetto a una foresta che cresce, ma sono convinto che questa scelta lascerà un segno tangibile alle future generazioni – commenta il sindaco di Racconigi, Valerio Oderda – Il nostro Comune ha un popolazione di circa 10 mila abitanti, quindi non avevamo obblighi a riguardo, ma considerato che la nostra Amministrazione ha tra gli obiettivi quello della riqualificazione urbana e ambientale, tutelando il verde cittadino e valorizzando il decoro urbano, abbiamo ritenuto di farci promotori attivi della realizzazione di questa iniziativa, che vedrà il coinvolgimento, oltre che del Comune, delle scuole, dei Carabinieri Forestali e della Protezione Civile».
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Aggiunge il consigliere delegato al verde pubblico Domenico Annibale: «Abbiamo presentato alla Regione domanda per avere 403 alberi, confrontandoci con i Carabinieri Forestali di Saluzzo per la scelte delle specie più idonee al nostro territorio, tra cui il gelso, carpino, tiglio, quercia, frassino, ma anche ciliegi e meli selvatici, prugnolo e fusaggine, più adatti all’avifauna locale -dichiara- Pensare che questi alberi, piantati come segno indelebile per festeggiare la nascita di una nuova vita, possano fungere da rifugio per altri esseri viventi e i loro frutti essere fonte di sostentamento per i numerosi animali che popolano le nostre campagne, ci rende orgogliosi del lavoro e della scelta fatta».