“Making Art”, progetto per la disabilità alla biblioteca di Villastellone

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Si è concluso il progetto di inserimento lavorativo “Making Art” della Cooperativa Solidarietà sei, che ha permesso a due ragazze con disabilità di vivere momenti di vita attiva e operosa alla biblioteca di Villastellone.

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Il progetto Making Art, di Coop. Solidarietà sei di Carmagnola, finanziato dalla Fondazione CRT, ha permesso a Noemi e Silena di vivere momenti di vita attiva e operosa alla biblioteca di Villastellone

Alla biblioteca civica “G. Avataneo” di Villastellone si è recentemente conclusa un’iniziativa facente parte del progetto di inserimento lavorativo “Making Art”, a cura della Cooperativa Solidarietà sei di Carmagnola, che ha visto partecipi Noemi e Silena, ragazze con disabilità inserite nei servizi alla persona attivi sul territorio del Cisa 31.

Il progetto Making Art, che da ottobre ad oggi ha contribuito alla realizzazione di numerose attività legate non solo al settore dell’arte, ma anche al mondo della cultura in senso più inclusivo, è stato attivato grazie al bando “Vivomeglio” di Fondazione CRT.

Le due ragazze si sono prese cura della biblioteca e delle sue attività fondamentali, con il supporto delle educatrici di Solidarietà, che gestiscono anche diverse iniziative e il prestito librario.

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Noemi e Silena (in ordine alfabetico), protagoniste del progetto di inserimento lavorativo a cura della Coop. Solidarietà sei alla biblioteca “G. Avataneo” di Villastellone

Si sono potute occupare e dimostrare persone attive e operose, gestendo i libri, lo scambio di email con i partner e l’accoglienza dei corrieri del sistema bibliotecario metropolitano -spiegano dalla Coop. Solidarietà sei, e continuano- Il loro prezioso contributo però non si è esaurito: Noemi e Silena, infatti, hanno dato alla biblioteca un respiro ancor più ampio, vero ed accogliente, ideando decorazioni e piccoli allestimenti in occasione di eventi e animazioni culturali aperte al pubblico”.

Concludono dalla Cooperativa: Arte e cultura si sono dimostrate mezzi potenti per l’espressione e la valorizzazione delle capacità dei singoli, occasione di crescita e autonomia, riconoscimento del valore della diversità, perché amplificatori della loro personalità a beneficio della comunità tutta. La comunità, quella a cui appartengono tutti i cittadini nella loro quotidianità, diventa quindi luogo di educazione, vitalità, emancipazione e realizzazione dei giovani con disabilità”.

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