Si è tenuto giovedì un sopralluogo tecnico per valutare il possibile insediamento della GigaFactory di Italvolt (colosso delle batterie per auto elettriche) nell’area ex Teksid Ghisa di Carmagnola. Si tratterebbe di un investimento stimato in tre miliardi di euro, che fa gola a tutta Italia, per un maxi-stabilimento all’avanguardia in Europa.
Dopo aver clamorosamente scartato il sito ex Olivetti di Scarmagno, nei pressi di Ivrea, la Italvolt -ambizioso progetto industriale per la produzione di batterie per le auto elettriche– sta valutando possibili aree alternative in cui insediare la propria GigaFactory: tra queste c’è anche l’ex Teksid Ghisa di via Umberto II a Carmagnola.
Due giorni fa, giovedì, si è addirittura già svolto un sopralluogo tecnico, per valutare la zona, situata tra l’autostrada e la ferrovia. Un’operazione che ha da subito ricevuto il beneplacito della Regione Piemonte, che spera di non far sfuggire dal proprio territorio questo maxi-investimento, dal valore stimato in tre miliardi di euro.
“Stanno valutando aree dismesse in tutta Italia: noi avevamo suggerito l’ex Teksid e sono venuti a vederla. Ovviamente si tratta solo di un primo passo e non vuol dire che sceglieranno Carmagnola“, mette le mani avanti il sindaco Ivana Gaveglio.
La GigaFactory di Italvolt è infatti tra i più ambiziosi progetti di sviluppo previsti nel nostro Paese negli anni a venire e fa gola a tutta Italia: i rumors parlano di tante candidature eccellenti, a partire dall’ex Fiat di Termini Imerese, in Sicilia.
Ma cos’è una GigaFactory? Si tratta, in generale, di una maxi-fabbrica. Nel caso di Italvolt, sarebbe uno stabilimento che andrebbe a occupare fino a tremila addetti, per produrre celle agli ioni di litio per veicoli elettrici, applicazioni industriali, stoccaggio di energia in batterie e altre applicazioni.
“Raggiungerà a regime una capacità produttiva fino a 45 GWh all’anno, diventando così una delle più grandi fabbriche del suo genere al mondo -si legge sul sito Italvolt, prevedendo addirittura l’apertura entro il 2025– Sarà anche una delle più avanzate: grazie all’utilizzo di materie prime sostenibili, energia rinnovabile e sistemi di riciclo innovativi, ridurrà al minimo le emissioni di CO2“.