Il Ministero dell’Ambiente ha firmato l’accordo di finanziamento del PNRR per il progetto di rinaturazione del fiume Po, che prevede interventi per tre milioni di euro nei tratti di Carmagnola, Carignano e Villastellone.
Al via il maxi-intervento di rinaturazione del Po, con 357 milioni di euro di fondi europei del PNRR che saranno investiti lungo tutto il percorso del fiume: una quota di tre milioni servirà per il tratto di circa otto chilometri che interessa i Comuni di Carmagnola, Carignano e Villastellone.
L’Aipo (Agenzia interregionale per il Po) ha firmato l’accordo di finanziamento dal Ministero dell’Ambiente, che dà inizio alla fase operativa per la realizzazione dei numerosi progetti previsti, con le procedure burocratiche che porteranno ai bandi di gara e alle successive aperture dei cantieri dello storico progetto.
“I fondi verranno investiti per riattivare i processi naturali e a favorire il recupero della biodiversità, garantendo così il ripristino del fiume e un uso più efficiente e sostenibile delle risorse idriche, dopo oltre cinquant’anni di eccessiva pressione sulle acque e consumo di suolo oltre a escavazioni nel letto del fiume“, sottolineano dall’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.
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Nel tratto che interessa il territorio carmagnolese, carignanese e villastellonese si procederà, nello specifico, con la riqualificazione della Lanca di San Michele e di quella del Po Morto, sulla sponda destra, per ampliare gli habitat di interesse comunitario.
Previsti anche il rimboschimento e la piantumazione di nuovi fiori, su una superficie di circa tre ettari dove sono presenti radure naturali, e la realizzazione di interventi per il controllo delle specie vegetali alloctone invasive presenti nei boschi, su una superficie totale di oltre 30 ettari.
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Si tratta di una delle 56 azioni che interesseranno il principale corso d’acqua italiano. Tutti gli interventi, essendo legati alle tempistiche di attuazione del PNRR, dovranno essere realizzati entro il 2026; saranno coordinati da un Comitato scientifico, creato ad hoc e composto da numerosi specialisti di Università e degli Istituti di ricerca, ed è previsto il coinvolgimento delle Comunità locali.
“Il compito di questo grande investimento, che è anche un’avvincente sfida volta a migliorare la qualità di vita di tutti, è quello di contribuire a mitigare e gestire più adeguatamente il rischio idrogeologico, sia dal punto di vista della prevenzione che dell’adattamento, oltreché di rendere più resilienti le infrastrutture connesse alle risorse idriche“, sottolinea Pietro Foroni, presidente del Comitato di Indirizzo dell’Aipo.