Lettera aperta di Italia Viva del Carmagnolese e del Chierese sul tema del nuovo Distretto del Cibo, rivolta a istituzioni, imprese e cittadini dei 25 Comuni coinvolti.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Italia Viva dal titolo “Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese: un sogno a occhi aperti che diventa realtà. Tutti uniti per farlo decollare” rivolta a istituzioni, imprese e cittadini dei 25 Comuni coinvolti.
Nelle prossime settimane diventerà operativa l’associazione “Distretto del Cibo Chierese-
Carmagnolese Ente del Terzo Settore”. Ottenuto il riconoscimento regionale il 1° aprile scorso, ora i 25 Comuni stanno facendo approvare dai rispettivi Consigli Comunali lo schema di Atto Costitutivo dell’associazione, lo Statuto e l’accordo di Distretto.
Si tratta del coronamento di un lungo percorso avviato dopo la pubblicazione dell’Atlante del Cibo nel maggio 2017 (a cui hanno lavorano per anni Regione, Città Metropolitana di Torino, Università e Politecnico) e reso possibile dalla cornice normativa offerta dal governo Gentiloni, che ha istituito i “Distretti del Cibo” e stanziato i primi fondi con la finanziaria 2018.
Occorre creare una identità sovracomunale per questo territorio, che conta su 145.000 residenti e per farlo servono a nostro parere alcuni passaggi preliminari:
● che i tre comuni di Pancalieri, Carignano e Castagnole Piemonte chiedano di essere inseriti nell’area omogenea 11;
● che i principali organi di informazione locali online e cartacei del territorio istituiscano una rubrica fissa dedicata al nuovo Distretto del Cibo;
● che venga programmato un roadshow per la presentazione degli obiettivi del distretto nei 25 Comuni.
La creazione di una identità collettiva territoriale per essere riconoscibile all’esterno come è per Langhe e Roero, ha bisogno di un lungo e faticoso percorso di convergenza di azioni e comportamenti collettivi che l’informazione locale può contribuire a costruire e far crescere.
Il Distretto del Cibo permetterà agli imprenditori agricoli del territorio di vedersi riconoscere il giusto prezzo e quindi il giusto reddito come accade per gli altri attori della filiera passando dai “contributi per non coltivare” ai “contributi per produrre in modo sostenibile”: il tutto reso possibile dall’accesso ai fondi europei attraverso il PSR (Piano di Sviluppo Rurale).
Come ha sostenuto Renzi nel Seminario Nazionale dedicato al cibo del 12 maggio scorso, “il cibo è l’argomento politico per eccellenza, il cibo è tradizioni e valori culturali, il cibo è territorio, il cibo è sostenibilità, il cibo è posti di lavoro, pezzi di economia e infine abbiamo capito in questi mesi che il cibo è geopolitica”.
Viva il Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese!
Per i Comitati di Italia Viva del Chierese e Carmagnolese
Pier Antonio Pasquero