San Lorenzo: sale operatorie a pieno regime

611

ospedaleUn improvviso stop per le sale operatorie all’ospedale Santa Croce di Moncalieri –sottoposte “d’urgenza” a un intervento di ristrutturazione, la cui durata è stata stimata tra i tre e i cinque mesi (ma potrebbe alla fine risultare di gran lunga superiore) – ha riportato in primo piano l’importanza delle strutture presenti al San Lorenzo di Carmagnola. Proprio sul nosocomio carmagnolese, insieme all’ospedale Maggiore di Chieri, vengono infatti dirottati ora i pazienti moncalieresi. «L’Azienda sanitaria ha avuto il tempo di organizzarsi al meglio: non vi saranno né interruzione di servizi né allungamenti delle liste d’attesa –rassicurano dall’Asl TO5 in un comunicato- I presidi di Chieri e Carmagnola sono stati attrezzati per sostenere gli interventi per l’intero periodo di chiusura del blocco operatorio moncalierese». Di parere opposto il Comitato per il San Lorenzo, che parla di “una decisione presa in tutta fretta che ha dato vita a un vero e proprio tsunami sanitario all’interno dell’Asl” e sottolinea come la situazione sia anche esito di un proprio esposto inviato nei mesi scorsi alle Autorità competenti “per la salvaguardia della salute dei cittadini all’interno dei presidi ospedalieri”. «Il nostro documento si focalizzava, in particolare, sulla sicurezza nei tre ospedali, sottolineando le molteplici criticità presenti nel presidio di Moncalieri, a partire dal rispetto delle norme di sicurezza e igiene, mentre per il San Lorenzo il rischio era pressoché inesistente –commentano dal Comitato, sottolineando come dal 2011 esista anche una relazione interna, a firma del dottor Sala, relativa alle problematiche dell’ospedale moncalierese- Abbiamo vinto una battaglia contro la scorrettezza e l’irresponsabilità di chi dovrebbe garantire la salute e la sicurezza di tutti i cittadini; abbiamo fatto tornare a pieno regime le nostre quattro sale operatorie, tra le migliori del Piemonte, costantemente sottoutilizzate dalla politica di depotenziamento portata avanti della Dirigenza dell’Asl. Con ciò non possiamo dire di essere contenti, perché quanto accaduto è comunque un danno per tutto il territorio: la colpa, però, è di chi negli ultimi quattro anni ha fatto, volutamente o meno, orecchie da mercante». Il Comitato, inoltre, giudica superfluo l’intervento di ristrutturazione a Moncalieri «dato che nella nostra Asl è già presente un ospedale con tutte le caratteristiche per poter essere definito tale, e che deve essere utilizzato per tutte le sue potenzialità: il San Lorenzo».

Piergiorgio Sola