“Storie di scatti”: il castello di Racconigi valorizza le fotografie antiche

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Il progetto “Storie di scatti, memorie di luoghi – Connessioni fotografiche al castello di Racconigi” ha l’obiettivo di promuovere interventi conservativi su una parte delle 18.000 immagini antiche conservate nella reggia.

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Stampa raffigurante Umberto di Savoia accolto dalle autorità locali, tratta dall’album fotografico sul viaggio compiuto dal principe a Tripoli, 13-21 settembre 1921. Omaggio del fotografo Oddone Bragoni a Vittorio Emanuele III di Savoia. Castello di Racconigi, album n. 40.

Il progetto “Storie di scatti, memorie di luoghi – Connessioni fotografiche al castello di Racconigi“, presentato dalla Direzione regionale Musei Piemonte, è risultato tra i vincitori dell’avviso pubblico Strategia fotografia 2020, promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura, collocandosi al primo posto nella graduatoria del settore Conservazione.

L’iniziativa ha lo scopo di promuovere un programma di interventi conservativi dedicato a una parte del vasto fondo di fotografie storiche custodito nel Castello di Racconigi che annovera nel complesso oltre 18.000 scatti, ordinati per lo più in album d’epoca. Inoltre il Castello ospita anche i locali in cui agli inizi del Novecento la regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III e fotografa dilettante, fece adibire un laboratorio per sviluppare personalmente le proprie pellicole.

Per interventi di catalogazione e digitalizzazione sono stati anche selezionati oltre 2.700 scatti, suddivisi in 43 album databili tra il 1880 e il 1935, che riguardano paesi extraeuropei, dall’Uzbekistan all’Egitto, dal Sudamerica all’Afghanistan, dalla Palestina alla Turchia, dalla Tunisia al Giappone.

De Filippis al vertice della Direzione regionale Musei Piemonte

Organizzate come cronache di viaggio o souvenir fotografici, queste riprese trovano un denominatore comune nel ricordo per immagini, nella maggior parte dei casi offerto in dono agli ultimi due re d’Italia, Vittorio Emanuele III e Umberto II -raccontano dalla Direzione Generale Musei del PiemonteSi tratta di un insieme particolarmente composito, una fonte visiva straordinaria per la conoscenza di luoghi, costumi, fatti storici e consuetudini socio-culturali”.

La realizzazione dei lavori previsti permette di portare a compimento le attività di manutenzione conservativa per l’intera sezione di fotografie storiche relativa a paesi extraeuropei presente in Castello, già al centro di appositi interventi grazie alle edizioni 2019 e 2020 del progetto Sleeping Beauty, promosso e finanziato dalla Direzione Generale Musei del Ministero della cultura per il recupero e la valorizzazione del patrimonio custodito nei depositi.

In parallelo le stanze occupate dal laboratorio della regina Elena saranno destinate a lavori di recupero e rifunzionalizzazione per renderle conformi a condizioni conservative idonee
all’immagazzinamento di fotografie e album, nonché risultare adeguate anche a un successivo inserimento nei percorsi di visita.

Gli interventi previsti nell’ambito di Strategia Fotografia 2020 aggiungono un ulteriore e importante tassello alle iniziative per valorizzare le opere in deposito –commenta la direttrice Elena De Filippis- Avviate nei mesi precedenti al mio arrivo alla Direzione regionale Musei, queste attività mirano non solo ad aprire nuovi orizzonti verso spazi sinora preclusi al pubblico, ma soprattutto a focalizzare l’attenzione sulle collezioni nascoste e poco note”.

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