L’ex vicesindaco Alessandro Salamone (Liberali e Democratici) interviene sul tema sanitario locale, parlando sia del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5 sia delle prospettive per il San Lorenzo.
![ospedale carmagnola Salamone](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2021/02/ospedale-carmagnola-salamone.jpg)
Il tema dell’ospedale unico Asl TO5, intrecciato con il destino del San Lorenzo di Carmagnola, torna alla ribalta a livello cittadino: a intervenire è l’ex vicesindaco Alessandro Salamone, che di recente ha annunciato il proprio ritorno alla politica attiva come portavoce pro tempore alla presentazione della Coalizione dei “Liberali e Democratici“.
«Per quanto riguarda l’ospedale unico, di cui si parla fin dagli anni Novanta, occorre fare una scelta al di là delle parti e dei campanili, tenendo conto solo dell’utilità per i cittadini e dell’economicità -dichiara, riferendosi alla scelta della localizzazione, che torna a dividere l’area carmagnolese da quella moncalierese– L’ex stabilimento Stars a Villastellone, in questo senso, rappresenterebbe la localizzazione idonea, anche per quanto riguarda i collegamenti e il consumo di suolo».
Salamone non dimentica però dell’attuale ospedale cittadino, il San Lorenzo: «Va ricordato che, prima della pandemia, era una struttura nuova, con una piastra ambulatoriale ben articolata e reparti umanizzati -aggiunge- Ho una speranza: che l’Unità di Crisi si accorga dei servizi che questo presidio sanitario potrebbe offrire al territorio, a partire da sale operatorie e pronto soccorso, e lo trasformi da ospedale Covid a ospedale “pulito”.
E conclude: «Carmagnola ha già dato il suo contributo per questa emergenza sanitaria e, in funzione di ciò, ha ottenuto la realizzazione della nuova terapia intensiva: una scelta che rafforza ancora di più il suo ospedale, che in futuro potrà sia gestire i pazienti con insufficienza respiratoria sia consentire la realizzazione di interventi chirurgici più complessi».