A Piobesi un incontro virtuale via radio tra generazioni: gli anziani della RSA e i ragazzi del Centro Aggregativo Giovanile si sono ritrovati per parlare del Natale e cercare serenità.
È stato un Natale anomalo per gli anziani che sono ospitati nella struttura “Teologo Salomone” di Piobesi Torinese, gestita dal gruppo Sereni Orizzonti.
Gli ospiti, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, in questi mesi hanno dovuto fare a meno degli incontri e degli abbracci con i loro amici e con i loro familiari; nonostante ciò, con i dipendenti della residenza hanno comunque addobbato il tradizionale albero di Natale e si sono preparati alle feste anche con un progetto particolare: una trasmissione radiofonica.
L’Amministrazione comunale, all’interno dell’iniziativa #restiamoconnessi, ha infatti messo in programma un incontro virtuale tra generazioni: quella degli anziani della RSA e quella dei giovani del Centro Aggregativo Giovanile di Piobesi, tramite la web radio Tradi Radio della Rete Italiana Cultura Popolare, con cui nel mese di dicembre il Comune ha lavorato per numerosi eventi.
Insieme a loro hanno partecipato l’assessore Elena Mattio, alcune volontarie dell’Associazione IPAIP e la direttrice della struttura, la psicologa Simona Palma.
I ragazzi del Centro Aggregativo hanno mandato in onda le canzoni che gli ospiti della RSA avevano richiesto in precedenza, con l’aiuto della direttrice Palma; gli anziani hanno anche proposto ricordi ed emozioni delle festività natalizie da loro vissute negli anni.
“Particolarmente toccante è stato il saluto che gli anziani hanno rivolto alle volontarie dell’IPAIP di Piobesi, che non incontrano da un anno ma che il giorno della vigilia di Natale non hanno fatto loro mancare una ricca fornitura di brioche”, raccontano dalla RSA piobesino.
L’incontro, pur non essendo avvenuto fisicamente, ha ugualmente permesso ai “nonni” della struttura di diventare protagonisti in radio e di creare un dialogo speciale: “Un bel gesto di solidarietà, che contribuirà senz’altro a trascorrere le festività in un clima di serenità –aggiungono i responsabili della RSA– Una medicina preziosa, che impedisce a questi nonni di abbattersi per l’isolamento forzato e la lontananza dai loro cari”.
