Nuovo DPCM novembre: Piemonte zona rossa, verso un lockdown quasi totale

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Presentato il nuovo DPCM di novembre per arginare il Covid-19: la Regione Piemonte diventerebbe “zona rossa”, con misure da lockdown quasi totale.

Nuovo DPCM novembre Covid Giuseppe Conte Palazzo Chigi tricolore
Il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha annunciato un nuovo DPCM, in vigore a novembre

La seconda ondata di contagi da Coronavirus non si ferma e il Governo, dopo un confronto con le Regioni, ha presentato un nuovo DPCM anti-Covid, in vigore da venerdì 6 novembre (come specificato da una nota di Palazzo Chigi) e fino al 3 dicembre 2020.

Il provvedimento d’urgenza introduce livelli di allerta differenziati, che vengono determinati a seconda dei dati relativi alla propagazione del virus in ciascuna realtà regionale.

In tutta Italia entra in vigore il “coprifuoco” notturno dalle 22 alle 5, ampliando in pratica di un’ora quanto già previsto dalla Regione Piemonte fin dai giorni scorsi. In caso di spostamenti in tali orari -che devono essere motivati da comprovate esigenze lavorative, motivi di necessità o di salute- sarà necessario presentare un’autocertificazione.

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Tra le altre misure restrittive a livello nazionale, introdotte anche la chiusura dei centri commerciali nei weekend (anche questa già in vigore sul territorio piemontese); limitazioni alla mobilità tra Regioni; le diminuzione della capienza massima di bus e treni e lo stop a mostre e musei.

In Piemonte, però, la difficile situazione relativa ai contagi Covid-19 farebbe scattare la cosiddetta “zona rossa”, ovvero il livello di massima allerta.

In tal caso sono pertanto previsti ulteriori divieti e chiusure sull’intero territorio regionale, con chiusura totale di ristoranti, pasticcerie, gelaterie, pub, bar e attività commerciali non ritenute indispensabili, come i negozi di abbigliamento, i centri estetici o le sale scommesse. Sono ancora consentiti l’asporto (fino alle 22) e la consegna di cibo a domicilio.

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Come avvenne già in primavera, invece, resteranno aperti gli alimentari, le farmacie, le edicole, i tabaccai e le attività di riparazione, a partire da meccanici e carrozzieri.
Nessun blocco, a differenza del precedente lockdown, interesserà fabbriche, aziende agricole e relative filiere: la produzione non si ferma. Possono continuare a lavorare anche i parrucchieri e i barbieri.

Sul fronte scuole, rimangono in presenza le lezioni alla Primaria e alla scuola dell’infanzia, mentre per quanto riguarda le medie si introduce la didattica a distanza anche per le classi seconde e terze.

Stop anche allo sport: torna a essere consentita solamente l’attività motoria individuale all’aperto, nei pressi della propria abitazione; bloccate tutte le società sportive, sospese gare e competizioni.

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