L’assessore allo sport Massimiliano Pampaloni lancia l’allarme: “L’attuale gestore della piscina comunale è in difficoltà a causa della crisi Covid-19; se dovesse andarsene, rischieremmo una chiusura dell’impianto per diversi mesi”.
Campanello d’allarme per la piscina di Carmagnola, in difficoltà a causa della crisi legata al Covid-19, con il rischio di una chiusura per diversi mesi qualora l’attuale gestore dovesse lasciare l’impianto.
Il tema è stato discusso in Consiglio comunale, su sollecitazione del Movimento 5 Stelle. L’assessore allo sport, Massimiliano Pampaloni, ha ammesso che lo stop negli ultimi mesi ha “provocato squilibri di bilancio nella gestione della piscina da parte dell’Associazione sportiva Rari Nantes“.
Pampaloni ha ricordato come vi siano elevati costi di gestione della struttura -costruita alla fine degli anni Novanta, con una spesa di circa due miliardi di lire- tra il pagamento di tutte utenze (solo per l’acqua si spendono in media 2 mila euro ogni mese), la manutenzione ordinaria e un canone di affitto corrisposto al Comune (pari a circa 8 mila euro all’anno).
Le tariffe, inoltre, sono stabilite dal Comune, che solo lo scorso anno ha autorizzato un aumento. “Una situazione anomala rispetto al resto delle altre piscine comunali presenti nel Torinese“, ha sottolineato l’assessore.
“Poi è arrivato il Covid, con la chiusura forzata che ha causato alla Rari Nantes un danno economico di circa un milione di euro in totale per i sei impianti gestiti -ha svelato Pampaloni- C’è il rischio che ci restituiscano le chiavi della piscina“.
L’Amministrazione comunale di Carmagnola è quindi al lavoro per trovare un compromesso economico e gestionale che permetta di far restare l’attuale gestore.
“Qualora dovessero andarsene, infatti, rischiamo una chiusura prolungata dell’impianto, siccome servirebbero diversi mesi o anche un anno per fare le procedure necessarie a individuare un’altra società che gestisca la nostra piscina, sempre che ce ne sia qualcuna disponibile“, ha concluso l’assessore.