Molta è in questi giorni l’incertezza, non solo fra studenti e genitori ma anche fra gli stessi addetti ai lavori, sul quando ma soprattutto sul come potranno ripartire a settembre le attività scolastiche di ogni ordine e grado.
La necessità di porre in essere ogni misura necessaria a prevenire nuovi focolai di Covid19 all’interno degli edifici scolastici, getta infatti ancora qualche ombra sulle modalità di ritorno fra i banchi dopo la sospensione delle lezioni dello scorso febbraio.
A Piobesi, fra i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia Gariglio (una delle due scuole materne del paese, l’altra è la scuola paritaria Mons. Baima), serpeggia qualche ulteriore dubbio su quali saranno i locali frequentati dai loro bimbi il prossimo anno.
L’attuale sede della scuola, l’edificio di piazza Giovanni XXIII già sede per molti anni delle scuole elementari, nei prossimi mesi verrà infatti interessata da interventi atti al miglioramento antisismico, in modo particolare sui solai e sui muri portanti della struttura.
“Ciò ovviamente non significa – sottolinea l’assessore ai lavori pubblici Ghione – che ad oggi l’edificio non sia sicuro, ma molto semplicemente siamo riusciti ad ottenere un finanziamento statale che coprirà al 100% la spesa di questi interventi di miglioramento, opere indispensabili anche nell’ottica di un eventuale futuro ampliamento della didattica o delle sezioni”.
I lavori edili dureranno però sei mesi, tempistiche incompatibili con il normale decorso di un anno scolastico.
“Due erano le strade: – continua Ghione – o fare lavori “spezzatino” spalmandoli su due periodi di chiusura estiva della scuola (estate 2020 ed estate 2021), ma creando non pochi disagi sia all’impresa che agli stessi utenti, che inevitabilmente avrebbero dovuto convivere per almeno alcune settimane con un cantiere in una scuola, oppure concentrare i lavori in un unico periodo continuativo di sei mesi. Abbiamo optato, in accordo con il dirigente scolastico Luca Gambellini, per questa seconda opzione, trovando locali alternativi ove spostare la didattica per la seconda parte del prossimo anno scolastico”.
Salvo possibili locations alternative, ancora in fase di studio, ad oggi pare certo che i bambini inizieranno il prossimo anno di asilo (Covid-19 permettendo) a settembre nell’edificio di Piazza Giovanni XXIII, per poi trasferirsi dopo le vacanze di Natale presso i locali al piano terra del Centro Incontri, presso il Centro Sociale di via XXV Aprile. Un modulo prefabbricato provvisorio con servizi igienici dedicati ai bimbi sarà sistemato sotto la tettoia laterale.
“I locali del Centro Incontri – conclude il vice sindaco Ghione – sono salubri e sufficientemente grandi per ospitare tutti i bambini, tanto che vengono regolarmente utilizzati con piena soddisfazione per molte attività anche dedicate all’infanzia, dallo Spazio Gioco ai centri estivi, e non ultimo sono prospicienti al parco giochi per consentire ai bambini di giocare all’aperto. Abbiamo comunque già stanziato dei fondi per eventuali interventi di manutenzione e adattamento dei locali”.
Non tutti sembrano però pensarla allo stesso modo. Alcuni genitori lamentano infatti che il tetto del centro incontri, dopo 25 anni dalla sua costruzione, non sia più a “tenuta stagna” e sia soggetto ad alcune infiltrazioni d’acqua, e che i locali siano un po’ bui e spesso in inverno non così ben riscaldati.
Critica sull’argomento anche l’opposizione: “La maggioranza consiliare – sottolinea Laura Grosso del gruppo Continuità e Rinnovamento – ha sempre sostenuto, sia con noi della minoranza sia con le insegnanti coinvolte, che tali lavori non avrebbero creato disagi agli utenti perché si sarebbero effettuati nel periodo estivo di chiusura della scuola. Solo all’ultima riunione dei Capigruppo abbiamo scoperto che in realtà i lavori dureranno ben sei mesi. Come mai tutto ciò si scopre solo ora? L’assessore ai lavori pubblici doveva essere più chiaro e coinvolgere le istituzioni scolastiche con largo anticipo, invece ha incontrato il dirigente solo venerdì 26 giugno per valutare la soluzione migliore. A nostro parere l’amministrazione doveva occuparsi con più largo anticipo del problema e affrontarlo insieme a chi la scuola la vive da dentro, ovvero dirigenti, insegnanti e genitori. Inoltre non dimentichiamoci che il Ministero dell’Istruzione non ha ancora dato linee guida dettagliate alle scuole per definire bene gli spazi e i gruppi di bambini per il prossimo anno scolastico: com’è possibile oggi pensare ad un trasloco repentino a dicembre non sapendo ancora come dovranno essere allestiti gli spazi a disposizione? Sarebbe più opportuno, e lo abbiamo detto in consiglio comunale, scegliere la strada forse più tortuosa, ma più adeguata: iniziare i lavori durante l’estate, bloccarli ad inizio anno scolastico e riprenderli nel giugno 2021. Peccato però essere già a luglio senza alcuna certezza.”